Diritti universali? puntata 4 – La Federazione Russa

Pur avendo firmato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il più grande stato del nostro continente presenta ancora molte falle nel riconoscimento dei diritti, rispetto a cui esiste ancora ampio spazio di discrezionalità in sede di giudizio e di pene comminate.

Eraldo Rollando
25-11-2019

La Russia, o più precisamente la Federazione Russa, massima unità politica del mondo per estensione territoriale, pari a oltre l’11% delle terre emerse, copre un arco geografico che si estende nell’Europa orientale e nell’Asia settentrionale, dal golfo di Finlandia all’Oceano Pacifico. Lo stato è composto da 85 soggetti federati (di cui 22 repubbliche), include regioni con popolazioni di lingua, religione, cultura e tradizioni largamente differenti tra di loro. Un paese immenso; un paese sicuramente difficile da governare.
Nato nel 1991, come Federazione, nel 1996 entrò a far parte del Consiglio d’Europa (1) e sottoscrisse la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo partecipando, di conseguenza, anche alla Corte Europea dei diritti dell’uomo(CEDU).
Ratificò, inoltre, 11 dei 18 trattati internazionali in materia di diritti umani delle Nazioni Unite, nonché la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
In seguito, sottoscrisse anche la Dichiarazione Universale dell’Onu.
La Federazione Russa si presenta all’opinione pubblica internazionale come un paese democratico, ma … un paese a democrazia compiuta deve garantire pari dignità e il rispetto dei diritti umani.
Oggi la Costituzione della Federazione garantisce i diritti politici e sociali, e più in generale i diritti della persona. In modo particolare l’art 2 recita “la persona, i suoi diritti e le sue libertà hanno un valore alto” mentre il comma 2 recita “Lo Stato ha l’obbligo di assicurare il riconoscimento, il rispetto e la difesa della persona e del cittadino”.
Tutto bene a prima vista ma, a guardare i report internazionali che valutano la qualità di tutela dei diritti umani e le sentenze della CEDU, c’è da ricredersi sulla presunta democraticità di quel paese; secondo l’indice di democrazia dell’Economist del 2017, la Russia si colloca al 135° posto su 167 paesi considerati.
Ci si domanda perché la Federazione Russa, nonostante la Costituzione, le convenzioni e i trattai stipulati, continua a violare e a ridurre le libertà dei suoi cittadini.
Le ipotesi sono diverse; fra tutte si può segnalare:
• una certa ambiguità nel recepimento dei principi internazionali nell’ordinamento Russo (con riferimento all’art. 5 della costituzione Russa)
• una radicata convinzione che il popolo è il detentore della sovranità: questo implica che solo il popolo, attraverso i suoi rappresentanti, può adottare regole e leggi; tutto giusto, sennonché “vige una regola implicita per la quale se una potenza straniera o un’organizzazione internazionale, provano ad introdurre nell’ordinamento una norma o un principio che indebolisca la validità della legge russa, queste usurperebbero la sovranità del popolo russo”(Ecointernazionale.com).
Sono iniezioni immunizzanti che finiscono per portare una notevole dose di discrezionalità nella gestione del potere da parte dei governanti e dei giudici che decidono in base a dei compromessi sui limiti dei diritti umani.
Da questo, i richiami e le condanne da parte di organismi internazionali, Onu, Corte Europea e Parlamento Europeo in primis. Qui una Risoluzione di condanna del Parlamento europeo dell’8 febbraio 2018 nella quale, tra l’altro, viene esplicitamente segnalato il dovere del rispetto dei trattati internazionali essendo, la Russia, “membro a pieno titolo del Consiglio d’Europa e firmataria della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e della Convenzione contro la tortura”.
Nota
(1) Il Consiglio d’Europa (CdE) è un’organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. Il Consiglio d’Europa fu fondato il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra e conta oggi 47 stati membri.
E’ estraneo all’Unione europea e non va confuso con organi di quest’ultima, quali il Consiglio dell’Unione europea o Consiglio europeo. (fonte Wikipedia)

(4, continua)
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