Islam – Non solo integralismo

Gabriella Carlon
05-11-2019
Viene purtroppo spesso diffusa l’idea che i musulmani siano tutti integralisti e/o terroristi. Per fortuna non è così. L’Islam è un mondo molto variegato: oltre la divisione sunniti- sciiti, prosperano molte “scuole” al suo interno che si combattono anche duramente. E infatti il maggior numero di vittime del terrorismo islamico si riscontra tra gli stessi musulmani.
Tuttavia ancora oggi la sharia, il precetto religioso, è il fondamento ultimo della legge civile.
E’ nella tradizione secolare dell’Islam riconoscere la libertà religiosa, cioè tollerare coloro che professano un’altra religione (sia pure come cittadini con minori diritti), mentre è sempre stata negata la libertà di coscienza, intesa come possibilità di passare dal musulmanesimo a una religione diversa: per l’apostasia è prevista, nel Corano, la pena di morte.

Attualmente però vi sono segnali interessanti su entrambe le questioni. Quanto alla libertà religiosa la Dichiarazione di Marrakesh (2016) si preoccupa di garantire parità di diritti alle minoranze religiose; mentre per la libertà di coscienza si impegna lo Stato a garantirla nella Costituzione della Tunisia all’art.6 (1). Inoltre in Marocco un consesso di studiosi ha recentemente ritenuto illegittima la pena capitale per l’apostasia con la seguente motivazione: nel momento in cui fu sostenuta la pena capitale, l’apostasia era un reato anche di tradimento nei confronti dello stato che vedeva messa a rischio la propria sicurezza; non verificandosi più questa coincidenza nel mondo attuale, anche la relativa pena non ha più ragion d’essere.
Questi segnali indicano l’inizio di un processo verso un’interpretazione storica dei Testi sacri e una concezione laica della società.

  1. Costituzione tunisina del 2014
    Art.6 «Lo Stato è il guardiano della religione, preserva le libertà di coscienza e credo, di pratica dei culti, e la neutralità delle moschee e degli altri luoghi di culto dallo sfruttamento partigiano. Lo Stato si impegna a diffondere i valori della moderazione, della tolleranza, e della protezione del sacro, e a proibire le accuse di miscredenza (takfir) e l’incitazione all’odio e alla violenza».
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