Gabriella Carlon
01-06-2018
Una notizia che non ha avuto grande diffusione è che il 21 marzo scorso a Kigali (Ruanda) è stato firmato un accordo (Continental free trade area-Cfta) che tende a creare un mercato unico nel continente.
Si prevede che l’accordo diventi operativo tra due anni, comunque dopo che sarà stato ratificato da almeno 22 paesi. Dei 55 paesi africani, 44 hanno dato la loro adesione; ci sono però assenze importanti, come Nigeria e Sud Africa.
L’accordo prevede l’eliminazione dei dazi sul 90% delle merci scambiate all’interno dell’Africa, mentre sul restante 10% di merci “sensibili” si procederà successivamente. Inoltre si prevede l’introduzione di una moneta unica (Afros) e la creazione di un passaporto comune per trenta stati.
Secondo il coordinatore della Commissione, David Luke, la creazione di un mercato unico dovrebbe portare risultati positivi: innanzitutto potrebbe segnare il reale affrancamento dalle potenze coloniali, che tuttora controllano le esportazioni dei prodotti africani facendo da intermediarie: le merci devono passare da un paese europeo prima di poter arrivare al destinatario finale (es.: il cotone del Burkina dalla Francia, i fiori del Kenia dall’Olanda e così via). Si prevede che lo scambio diretto tra i paesi africani possa portare a un forte incremento del commercio interno, oltre che allo sviluppo di un’industria manifatturiera locale che potrebbe riuscire a trasformare un sistema economico fondato, quasi esclusivamente, sull’esportazione delle materie prime.
Le difficoltà più evidenti per la realizzazione del progetto sono: la diversità delle economie dei paesi africani e la scarsità di infrastrutture che favoriscano la comunicazione interna. Però se qualcosa si muove nella giusta direzione, è lecito nutrire qualche speranza….
Certamente è una bella notizia ! Quali sono le forze che sosterranno questa unione dagli attacchi dei Paesi europei e non ?
Potrebbe essere un’occasione per dare ossigeno e speranza!