Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano un colibrì volava in senso contrario con una goccia d’acqua nel becco.
“Cosa credi di fare tu?” gli chiese il leone.
“Vado a spegnere l’incendio!” rispose il piccolo volatile.
“Con una goccia d’acqua?” ribatté il leone con un sogghigno di derisione.
Il colibrì, proseguendo il volo, rispose:
“Io faccio la mia parte!”
(da una favola africana)
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Capo Sealth dice …
Capo Sealth è noto anche come Capo Seattle, Seathl o See-ahth (nato a Blake Island, 1780 circa – morto a Port Madison, 7 giugno 1866)
Nel 1854 l’allora 14° Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce (democratico 1853-1857), inviò una richiesta di acquisto del territorio delle tribù Duwamish e Suquamishda, stanziate nella attuale zona della città di Seattle, nello Stato di Washington. Il loro capo, Noah Sealth, (Noath è la traduzione di Noè, nome che gli venne assegnato, dopo il battesimo, dai frati francescani. Il nome da nativo americano era Capriolo Zoppo), rispose il 12 settembre 1855 con una lettera rimasta famosa e che, ancora oggi, a più di 150 anni di distanza, è una delle pagine di ecologia ambientale di attualità sorprendente.
Nella sua lettera, il Capo delle due tribù, tutto sommato, rifiutò l’offerta. Come è finita la storia? Non ci vuole molta immaginazione … Tre anni di guerra e tutti nella riserva; i vivi, naturalmente!
Anche se c’è chi ha sollevato dubbi sull’autenticità della lettera (vedere più sotto), sarebbe molto utile e istruttiva l’attuazione di una proposta, già apparsa in passato, di fare leggere e commentare questa lettera agli alunni della scuola dell’obbligo (elementari e medie). Sarebbe un ottimo strumento di approfondimento e compartecipazione ai temi relativi all’ecologia e all’ambiente, che oggi più ci preoccupano per gli eventi catastrofici che si manifestano in ogni parte del mondo.
Ecco l’incipit della lettera:
“Il grande capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli non ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta perché sappiamo che se non venderemo, l’uomo bianco potrebbe venire con il fucile a prendere la nostra terra. Quello che dice capo indiano Seattle, il grande capo Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni. Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi? ….. Non esiste un posto accessibile nelle città dell’uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. ….. se decidiamo di accettare la proposta io porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Che cos’è l’uomo senza le bestie? .…”
Il testo completo può essere reperito su vari siti internet.
Il suggerimento è, però, di leggerlo come introduzione al libro:
“Dall’odissea della crisi al cambio di rotta – Un nuovo modello di sviluppo” a cura de Il Gruppo Corallo edito da EDB Edizioni – Milano
http://www.edbedizioni.it/index.html
Email: edbedizioni@libero.it Telefono: 02.39523821
E’ una perfetta introduzione al volume in cui i temi di interesse attuale, dall’ economia all’ambiente vengono trattati in modo nuovo ed interessante.
E adesso, Una voce fuori dal coro:
La lettera di capo Sealth non viene riconosciuta da tutti come documento autentico. Ritenuta troppo perfetta, in un articolo pubblicato sul sito Kelebekler.com da Sandra Busatta, nella rubrica “Santini ecologisti”, con il titolo: “Un falso ecologista: Il discorso di Capo Seattle si rivela una leggenda urbana, scritta in tempi diversi da un politico locale e uno sceneggiatore cinematografico, con qualche aggiunta qua e là.” la redattrice esprime in modo circostanziato tutti i sui dubbi e certezze circa la non veridicità dell’attribuzione.
Per chi è interessato può accedere a :
http://www.kelebekler.com/occ/seattle1.htm
Gruppo Corallo
23-10-2015
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