Economia

Economia

“Non andate dove porta il sentiero, piuttosto andate dove non c’è sentiero e tracciate voi la strada”.
Ralph Waldo Emerson  (1803-1882 E’ stato un filosofo, scrittore e saggista statunitense. È stato anche un noto poeta).

 

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QUALE ECONOMIA
Oggi siamo governati a livello globale dal neoliberismo, una teoria economica che pone il profitto come fine dell’attività umana, nella convinzione che la crescita della ricchezza di pochi generi maggior benessere per tutti. In tale contesto il PIL è l’indice di riferimento, segno di prosperità di un paese e di ben-essere complessivo dei suoi cittadini.
Questo presupposto è smentito dai fatti su un duplice terreno: da un lato non è vero che la maggior ricchezza comporti benessere per tutti, tanto che, (lo si vede anche a seguito della recente crisi) senza interventi esterni, la ricchezza si concentra nelle mani di pochi e le disuguaglianze aumentano; dall’altro lato anche la tesi della scuola utilitarista che a maggior benessere economico corrisponda maggiore felicità non regge: accurate ricerche hanno dimostrato che la corrispondenza esiste fino ad un certo livello, cioè fino al soddisfacimento di bisogni primari che dia alla vita una confortante sicurezza, infatti vivere in miseria non è piacevole per nessuno. Ma oltre una certa soglia non esiste più un legame tra incremento economico e soddisfacente sviluppo umano.
L’ONU ha da tempo proposto anche altri parametri per misurare lo stato di ben-essere e ben-vivere di un paese ma, nonostante ciò, il mondo continua a inseguire affannosamente la crescita del PIL, indispensabile in questo modello di sviluppo.
Pensiamo invece che la finalità dell’attività produttiva sia lo star bene, la felicità degli esseri umani, in armonia tra loro e con l’ambiente nel suo complesso. Cambiando il fine devono cambiare i mezzi: dalla società competitiva alla società solidale.
Perciò la nostra attenzione andrà a tutte quelle forme di eco-economia e di economia del dono che rispettano la natura, che instaurano rapporti umani, che creano spazio liberato per attività culturali e per il godimento di beni immateriali capaci di generare crescita spirituale e umana. Nella cultura contemporanea non mancano le riflessioni su questi temi, anzi esiste un fermento variegato che cerca strade altre per cambiare la cultura, l’economia, la società.
Queste prospettive teoriche e i diversi tentativi di economia solidale aspettano di potersi coagulare in una prospettiva politica di cambiamento vero.
Gruppo Corallo

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