Chiara Guanin
09-08-2017
“ Se c’è aiuto, si fa prima “
Lo conosco questo accento, Bosnia direi. Infatti, è massiccio, alto, biondo, sorridente e di cortesia spiccia il signore dietro a me nella fila alla cassa del Super. Con le sue grandi mani robuste, veloce e sicuro. sistema sul nastro il contenuto del mio carrello, annodando i miei approssimativi sacchetti della frutta e verdura e controllando che siano muniti di etichetta con prezzo e peso. Gentile e imponente com’è, non oso sfidarlo rivendicando il diritto alla mia anziana lentezza. La cassiera lo scorge, i loro occhi si abbracciano, le loro mani iniziano ad intrecciare una armoniosa danza scambiandosi i miei acquisti, che rotolano allegramente senza sosta nello scivolo. Mi arrivano due scatole gemelle di riso per insalata. Senile distrazione d’acquisto, non ho il coraggio di imporre la restituzione della confezione superflua. Le ributto entrambe nel carrello, pago e scappo in un angolo a sistemare il tutto nelle borse per il trasporto. A casa ho già un’ altra confezione intatta della stessa marca, mi sovviene. Non importa, forse non mi basteranno neanche tutti e tre i chili di riso per comprendere ed assaporare fino infondo la curiosa simultaneità di un sapore fresco e di un gusto forte nello stesso riso, come da settimane mi martella nelle orecchie la pubblicità.
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