Scienza buona. Sarà l’idrogeno il combustibile del futuro?

Terenzio Lomi
21-11-2025

La scienza buona  è quella che ricerca, scopre ed applica le scoperte per il bene comune e lo sviluppo dell’umanità mantenendo inalterato l’habitat. Sviluppare l’uso dell’idrogeno come combustibile pulito e senza impatto ambientale sull’ecosistema è una di queste buone scelte. È innegabile ed evidente che uno sforzo comune, coadiuvato dalle istituzioni scientifiche e di ricerca per promuovere l’uso di questo combustibile, risolverebbe definitivamente i gravi  e grandi problemi di inquinamento che l‘umanità attualmente sta affrontando. Le ricerche sull’uso dell’idrogeno in ambito dei trasporti, ma non solo, sono attualmente in fase molto avanzata e di imminente applicazione con sistemi, come le fuel cell, che attraverso un processo chimico converte l’energia chimica dell’idrogeno in energia elettrica. Un processo attualmente abbastanza costoso, ma che con i prossimi aggiornamenti produttivi ed infrastrutturali in futuro diventerà economicamente sostenibile, replicabile e di  usuale  applicazione.
Vi è poi l’idrogeno verde che viene ottenuto attraverso il processo dell’elettrolisi dell’acqua, dividendo le molecole della stessa e ottenendo idrogeno e ossigeno senza emissioni di CO2. C’è inoltre l’ idrogeno blu ottenuto attraverso un processo di separazione della molecola dell’idrogeno da quella di metano, processo anch’esso molto costoso e molto energivoro, ma con basso impatto ambientale in quanto durante il processo di separazione la CO2 emessa viene catturata attraverso impianti specifici. Un’altra alternativa viene dal cosiddetto “idrogeno grigio”, anch’esso prodotto attraverso la separazione dalla molecola del metano. Questo processo, però, oltre ad essere molto costoso, ha un forte impatto sull’ambiente.

Alla luce di queste premesse ci sono da fare alcune considerazioni: è vero che noi uomini abbiamo ideato e scoperto macchine, sostanze e nuove opportunità osservando, sperimentando ed applicando le nuove  conoscenze tecnico-scientifiche. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che la disponibilità di sostanze e materiali fornitici da madre natura è da considerare in “comodato d’uso”, e quindi dobbiamo farne buon uso non avendo il diritto di sprecare ed esaurire risorse che ci sono state donate da questo nostro splendido  pianeta, su cui dobbiamo vivere e permettere di esistere a tutte le forme di vita che verranno dopo di noi. Ciò non vuole essere un monito alla decrescita felice, come potrebbe apparire, ma al contrario ad una crescita con obiettivi possibili ed equilibrati in un contesto geo-sistemico responsabile, consapevoli che le risorse naturali a nostra disposizione non sono inesauribili non avendo noi razza umana l’esclusività della vita sulla terra.

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