All’ombra dei Balcanici

Chiara Guanin
26-03-2022

“ Balcanico…Po’ “ , è un’ espressione dialettale, molto cara a mia Mamma,  che si potrebbe rendere più o meno con “ In una parola Balcanico “.
Con alcune libertà geografiche, dovute ad amicizia, parentela, esperienza o pregiudizio, “Balcanico” indicava per mia Mamma  persona o popolazione originaria o vivente all’ombra dei  monti Balcani, cui assimilava la catena dei Carpazi, non senza uno sguardo lungo fino agli Urali.
La “ balcanicità “ per lei in ogni caso presentava sfumature diverse.
“ Balcanici “ a pieno titolo erano gli Sloveni, i Croati e i Serbi.
Persi tra le loro rocce i Montenegrini, “ Balcanici “ i Bosniaci, con l’esclusione di alcuni suoi amici, e i Macedoni.
Lontani dai Balcani, i Dalmati.
Assolutamente non “ Balcanici “ gli Albanesi, considerati pienamente mediterranei, e i Greci, eredi di  un eterno, siderale Olimpo, vincente su guerre ed occupazioni.
Occidentali e un po’ parigini i Bulgari, un po’ “ Balcanici “ e un po’ levantini i Turchi, ai quali apparteneva una misteriosa, onnipresente, silenziosa sua parente chiamata “ la Turca “, di cui nessuno rammentava il nome.
“ Balcanici “ senz’altro gli Ucraini, sui quali mia Mamma preferiva sorvolare per i dolorosi ricordi familiari che le richiamavano alla mente.
“Balcanici “, ma non troppo i Romeni  con  i Moldavi.
Inclassificabili i Polacchi, poco “Balcanici  “ i Cechi e gli  Slovacchi, ancora meno gli Ungheresi.
Esempio e modello di “Balcanici “, indubitabilmente i Russi.
Alla connotazione geografica, mia Mamma associava una connotazione antropologica: ”Balcanico” equivaleva a persona infida, inaffidabile, enigmatica.
Questo concetto veniva poi più esaurientemente dettagliato con un’espressione, che tradotta dal  dialetto suonerebbe più o meno così: “ Quello che fanno non è quello che vogliono, quello che vogliono non è quello che dicono, quello che dicono non è quello che pensano “.
A quel sottile, un po’ surreale gioco di reciproci agguati e lusinghe, in cui consistevano le conversazioni tra i “ Balcanici “ di sua conoscenza, mia Mamma partecipava volentieri, sparigliando le fila del discorso con bugie spudorate o con interventi improvvisamente emotivi e toccanti. Sua sorella, che un “ Balcanico “ l’aveva sposato, le teneva bordone, imperturbabile di fronte alla sua più esibita spudoratezza ed emotività. Sorprendentemente talvolta in questo modo i discorsi giungevano ad interessanti, inattese conclusioni.
poi le due sorelle si ritrovavano davanti a una tazza di thè, o anche davanti a un buon bicchiere di vino, frequentemente  insieme con i pacificati “ Balcanici “.
Difficile, ma non impossibile, comunque la pensasse mia Mamma, essere amico di un “Balcanico”.
Se quest’ultimo infatti si convince, malgrado una sua connaturata diffidenza, che in fondo alla vostra anima non c’è il tradimento, fedelmente vi ripagherà allo stesso vostro grado di lealtà. Sincero e schietto no, un “ Balcanico “ non lo sarà mai, ma neppure pretenderà che lo siate voi.

L'angolo dei Granellini