A cura di Gabriella Carlon
16-09-2025
Si sono ritirati dal Trattato di Ottawa sulle mine antiuomo alcuni paesi dell’UE: Estonia, Lituania, Lettonia, Finlandia e Polonia. Anche l’Ucraina si è ritirata dal Trattato. Il ritiro diventerà effettivo dopo sei mesi dalla notifica.
Il Trattato (1997), nell’ambito della regolamentazione dell’uso di armi convenzionali, prospetta l’eliminazione della produzione e dell’uso delle mine antiuomo in tutti gli Stati del mondo. E’ un Trattato multilaterale aperto, firmato inizialmente da 133 Stati e successivamente esteso a 164 Stati. Non hanno firmato 33 Stati membri delle Nazioni Unite, tra cui Cina, Russia, Stati Uniti.
Vale la pena di ricordare che le vittime delle mine antiuomo sono molto spesso bambini.
Ne parla Fanpage.it in un articolo (clicca per leggere) del 30 giugno 2025.
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Non lasciare che l’Europa ripristini le mine antiuomo
Per firmare la petizione promossa da Wemove Europe clicca per accedere.
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Un aura nefasta e tragica incombe, attualmente, sull’umanità. Gabriella Carlon, attraverso questo pertinente e documentato articolo, lancia un pressante monito, leggendolo mi è venuto alla mente l’enciclica di Papa Giovanni 23° “Pacem in Terris” del 1963, nonchè il discorso di Gino Strada fondatore di Emergency alla premiazione straordinaria del Nobel alternativo per la pace del novembre 2015, entrambi i personaggi in epoche diverse e di estrazione culturale e politica diversa ribadiscono il concetto della tragicità della guerra e dell’uso micidiale delle mine anti uomo. Nonostante i ripetuti appelli di eminenti personaggi protratti nel tempo e negli anni sembra che il destino dell’umanità sia tragicamente ed irreversibilmente segnato. Non ci rimane che sperare ma aggiungo che a volte non basta.