Trump: Radici e potere di un leader contemporaneo

 

Quali sono, alla base, le forze che alimentano la leadership di Trump? Gruppi politici, ma soprattutto religiosi … che gli hanno permesso di essere rieletto. Perché l’essere umano si lascia convincere, aggirare, condizionare e destabilizzare fino al punto da assecondare posizioni e principi antidemocratici, immorali e conservatori al limite dell’assenza di significato?

Cristina Rollando
17-10-2025
La puntata di PresaDiretta su Rai 3, andata in onda domenica 31 agosto 2025, intitolata “Trump, l’uomo di Dio”, ha messo in luce diversi temi su cui non dovremmo sorvolare e che dovrebbero sollevare riflessioni profonde, soprattutto con le nuove generazioni, depositarie di un nuovo modo di rapportarsi al mondo e alle relazioni. Se una trasformazione della società è possibile in futuro, è solo sviluppando nei giovani il pensiero critico su questi temi, sollevati da un leader che, oggi, è l’esatto opposto, nell’essere e nell’agire, dei principi cristiani.
Intorno alla figura e al carisma di Trump ruotano moltissimi temi, che la trasmissione PresaDiretta  ha approfondito, attraverso testimonianze in prima persona di molti intervistati.
Perché Trump è definito “l’uomo di Dio”? Cos’ha in comune l’operato di Trump con i dettami religiosi? E, a questo punto, mi chiedo, quale Dio? Quale credo? Quale religione?

Nell’elezione di Trump il sostegno della Chiesa Evangelica ha avuto un peso consistente.
La Chiesa evangelica si colloca all’interno delle Chiese protestanti e ha, come tratto distintivo, il riconoscimento esclusivo dell’autorità della Bibbia e in particolare del Nuovo Testamento.
I dati di una ricerca del sociologo francese Sebastian Fath-Roma (evangelicalfocus.org; AEI), 20 febbraio 2020, rivela che sono 660 milioni gli evangelici nel mondo, di cui la maggior parte in Asia (Cina) e 93 mila negli Stati Uniti.

Secondo il Pew Research 2023-24, gli adulti statunitensi si considerano cristiani sono il 62%, mentre il 29% si dichiara non affiliato religiosamente. Di questi il 40% sono protestanti e il 23% evangelici.
I dati provengono principalmente dal Pew Research Center (1) e da Gallup (2).
Gli evangelici sono, quindi, una presenza significativa, ma questa presenza non è limitata alla sfera religiosa. Le Chiese evangeliche più radicali sono veri e propri centri di mobilitazione politica, influenzando, da un punto di vista conservatore, temi come aborto, scuola, famiglia e libertà religiosa. I protestanti evangelici, sostenitori di Donald Trump, influenzano le sue politiche, con una commistione tra fede e istituzioni che mina la democrazia. Quella con Donal Trump è una vera e propria alleanza culturale e ideologica basata su principi conservatori che condiziona ogni programma politico.
Un articolo pubblicato sull’Espresso a novembre 2024, evidenzia come il ruolo degli evangelici nella politica USA sia cresciuto dagli anni ‘80 a oggi, influenzando presidenti come Ronald Reagan e Donald Trump. Il movimento religioso mira a trasformare la società americana secondo i dettami della Bibbia, riuscendo a coinvolgere milioni di elettori e innalzando Trump al ruolo di portavoce della spiritualità, investito da Dio.
La Chiesa evangelica ha raccolto, nel tempo, il malumore dei cristiani che avevano l’urgenza di essere rappresentati per contrastare la perdita di morale della Nazione (significativa negli anni 70 la nascita, dopo il decreto Wade&Roe che in pratica liberalizzava l’aborto di movimenti tipo “Moral Majority” il cui leader, Jerry Falwell, girava il paese brandendo lo slogan “I love America”).  Gli evangelici hanno preparato le loro battaglie, attraverso l’alleanza con Trump, per la ristrutturazione del cristianesimo. Il core business è rappresentato dalla presa del potere, dall’occupazione dei posti di comando (tre giudici della Corte Suprema scelti da Trump ne sono la prova) perché, sostengono che Cristo tornerà solo quando il mondo sarà dotato di pulizia e ordine politico.
La guerra all’immoralità passa attraverso la negazione del diritto all’aborto, alla negazione dei diritti degli omosessuali e all’educazione/istruzione intesa esclusivamente come aderente ai principi cristiani evangelici.
In molte scuole pubbliche, afferma un’intervistata, sono stati proibiti libri di testo e di lettura non coerenti con i dettami religiosi e potenzialmente sovversivi (es. Fahrenheit 451 di Ray Bradbury).
Trump ha visto nella potenza degli evangelici la sua arma vincente, ha dato agli evangelici ciò che volevano e ha parlato “il loro linguaggio”.
Interessante l’analisi di Mario del Pero su Treccani, nel 2024: “Se passiamo alla dimensione ideologica, troviamo un punto di convergenza che non rimanda solo a interessi, baratti e scambi. Trump parla il linguaggio di un aggressivo nazionalismo cristiano, che ha radici profonde nella storia del Paese e che è centrale per tanta parte degli evangelici statunitensi”. Lo storico Matthew Sutton, in uno studio sull’argomento, ha correttamente individuato nella Seconda guerra mondiale un punto di svolta: fu allora che tanta parte del mondo evangelico abbandonò apatia istituzionale, astensionismo elettorale e isolazionismo per diventare importante attore politico. «Attraverso (e grazie a) la guerra, gli evangelici battezzarono il fondamentalismo cristiano nelle acque del patriottismo americano», ha sottolineato Sutton. La grammatica nazionalista di Trump è ruvida, primitiva e spesso grossolana. A modo suo, però, dà voce a questo nazionalismo cristiano e quindi centralità a un evangelicalismo bianco che lo abbraccia e rappresenta più di qualsiasi altra confessione negli Stati Uniti, a partire dal convincimento diffuso tra i fedeli che gli USA debbano rimanere una Nazione fondata esclusivamente su principi cristiani”

Un credo religioso, al nostro sguardo, lontano dai messaggi di amore, inclusione, tolleranza e apertura proposti dal cristianesimo e dal Papa. Un credo monolitico, che condanna e allontana, che vive dell’incoerenza di atti incomprensibili, come quello di una madre, morta di parto, per complicanza, perché non le è stata data la possibilità di abortire.
Un credo che si impone, limitando la libertà di pensiero e il pensiero critico, manipolando la realtà verso un’unica e granitica visione.

Tornando al titolo di PresaDiretta, Trump, l’uomo di Dio…ma quale Dio vuole questo per i suoi figli? Limitazione, intolleranza, mancanza di libertà, di essere e servire il mondo per le proprie uniche capacità e potenzialità.

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Note

Immagine di apertura da nytimes.com

(1)    Il Pew Research Center (Centro di ricerca Pew) è un centro studi statunitense con sede a Washington che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici sugli Stati Uniti ed il mondo in generale. Conduce sondaggi tra l’opinione pubblica, ricerche demografiche, analisi sul contenuto dei media, e altre ricerche nel campo delle scienze sociali empiriche. Non prende esplicitamente posizioni politiche.  (Wikipedia)

(2)    Gallup, Inc. è una multinazionale americana di analisi e consulenza con sede a Washington, D.C. Fondata da George Gallup nel 1935, l’azienda è diventata nota per i suoi sondaggi di opinione condotti in tutto il mondo. Gallup fornisce analisi e consulenza gestionale a organizzazioni di tutto il mondo. Inoltre, l’azienda offre consulenza educativa, la valutazione CliftonStrengths e prodotti associati, e libri di economia e gestione pubblicati dalla sua unità Gallup Press. (Wikipedia)

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