A cura di Gabriella Carlon
12-04-2025
Il 28 gennaio u.s. la Camera dei deputati ha approvato l’invio di armi in Ucraina fino al 31 dicembre 2025 (già approvato dal Senato). Voti a favore 192, contro 41 (Alleanza Verdi e Sinistra – 5Stelle).
Non è dato sapere di quali armi si tratti, perché, in deroga alla legge 185/90, il contenuto è segretato.
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Fonte: Il Sole 24 Ore (clicca per accedere)
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Le guerre tuttora in atto a Gaza e a Kiev cosa ci stanno facendo capire, a mio parere: che quando si inizia una guerra difficilmente se ne può uscire senza danni umani e materiali. Le vite umane nel teatro di guerra diventano secondarie sacrificabili nell’assoluta indifferenza generale. Tutti coloro che si prodigano in appelli, petizioni, interrogazioni, pressioni varie presso le istituzioni delle nazioni belligeranti poco o nulla possono fare e vengono puntualmente ignorati e disattesi. Perché l’interesse che prevale è quello dei quartier generali delle forze in campo e poco importa se muoiono esseri umani innocenti. Le regole d’ingaggio cambiano durante i combattimenti e si orientano irrimediabilmente verso gli individui più deboli (bambini, donne, anziani) con azioni vigliacche ed ignobili nei loro confronti (bombe e fame). La mia generazione, fortunatamente, per ora, è stata risparmiata dagli orrori della guerra ma quello che più mi sconvolge, quando parecchi anni fa studiavo la storia e riflettevo e non comprendevo come Hitler e Mussolini avessero potuto aver ragione ed attuare i loro progetti criminali senza una minima opposizione da parte dell’allora società civile (anche se debolmente ci fu), è la stessa sensazione che attualmente provo di persona vedendo le stragi e gli eccidi quotidiani senza interruzione di continuità. La mia non vuole essere l’ennesima denuncia per questi tragici eventi nella comodità casalinga al riparo, pensando poi che tutto ciò riguarda altri ed io devo solo mettermi in pace la coscienza, ma un monito per quanto possa valere ciò, per una mobilitazione massiccia capillare non eclatante ma intensa attraverso le scelte della nostra vita con una presa di coscienza e responsabilità per quello che ognuno di noi , nel nostro privato, possa fare per impedire e far cessare questo criminale genocidio d’innocenti. E’ troppo! Non penso , è il minimo che possiamo fare per salvaguardare le nostre. esistenze e quelle di coloro che verranno dopo di noi.
“Se vuoi la pace, prepara la guerra”, la locuzione latina di impellente attualità, che spinge i governi ad attuare politiche bellicose nell’inconsapevolezza ed apatia generale, giustificando questo scellerato atteggiamento come unica ed inevitabile strada per poter risolvere la crisi: economica, sociale, ambientale in cui l’umanità è approdata. La storia umana, ahimè, inesorabile si ripete; evidentemente non abbiamo imparato nulla dalle precedenti generazioni. Buona fortuna a tutti noi, speriamo in bene. Ma io sono un pessimista …