Cellulari e Coltan

Gabriella Carlon
5-05-2017
Tutti abbiamo in mano un cellulare, che usiamo con piacere e soddisfazione.
In genere non conosciamo la tecnologia con cui viene prodotto, meno che mai ci preoccupa la provenienza dei materiali che lo compongono. Forse la cosa dovrebbe interessarci di più, perché scopriremmo quanta sofferenza sta dietro il nostro ormai inseparabile amico.
I minerali che servono a far funzionare un cellulare, dal coltan ad altre terre rare, hanno i loro giacimenti importanti in Africa centrale, in particolare in Congo RD. Qui le miniere a cielo aperto sono gestite nella completa illegalità, compiacente il Governo: non esistono diritti dei lavoratori (uomini, donne, bambini), né tutele ambientali. Le scorie, abbandonate senza alcuna cura, vanno a inquinare l’aria e le falde acquifere, con grave rischio per la salute.
I salari sono al minimo della sussistenza. L’ordine è mantenuto da milizie armate; anche le società straniere pagano uomini armati per controllare i lavoratori. La legge del profitto impera, non esistono altre regole.
In tanto desolato degrado, val la pena di sapere che una Fondazione dei Paesi Bassi, “Fairphone”, con l’aiuto della società Waag guidata da Bas van Abel ha iniziato a produrre, dal 2011, smartphone utilizzando materiali provenienti dal Commercio equo e solidale, di cui è garantita la provenienza da giacimenti legali nel rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori.
Una piccola luce che potrebbe anche produrre……grandi effetti, forse.

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