Gabriella Carlon
05-12-2024
Nel generale clima di riarmo che pervade il mondo, è preoccupante la disinvoltura con cui si parla del possibile uso di armi nucleari. In particolare sono da sottolineare due fatti, passati quasi sotto silenzio o comunque considerati normali nell’attuale dibattito politico: una delibera del Parlamento europeo e l’accordo bilaterale USA/Germania nell’ambito NATO.
La decisione del Parlamento europeo del 19 settembre 2024, pur non vincolante per i singoli Stati, oltre che stabilire altri aiuti all’Ucraina e chiedere ulteriori sanzioni alla Russia, toglie le restrizioni poste all’Ucraina sulla possibilità di colpire il territorio russo con missili a lunga gittata (art. 8 del Documento). I parlamentari italiani hanno votato in grande confusione: sull’art. 8 si sono divisi anche all’interno del proprio partito, spesso in disaccordo con il Gruppo parlamentare europeo di appartenenza; tuttavia nella votazione finale del Documento (che includeva l’art. 8 approvato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti) hanno votato compatti a favore: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico (salvo Cecilia Strada e Marco Tarquinio che si sono astenuti); contro: Movimento 5stelle, Verdi, Sinistra italiana, Lega. Così alcuni parlamentari che non avevano votato a favore dell’art.8, lo hanno poi approvato nel documento complessivo.
Purtroppo tale votazione non solo incrementa la continua escalation, ma soprattutto è un passo in avanti verso la guerra nucleare. Infatti Putin ha subito avvertito che il lancio di missili a lunga gittata sarebbe considerato un atto di guerra della NATO, in quanto l’Ucraina non ha la possibilità di gestire simili operazioni senza il supporto statunitense per la mancanza di capacità tecniche nell’uso di simili armi. Inoltre Putin ha più volte indicato l’attacco diretto al territorio russo come linea rossa per una risposta con l’impiego di armi nucleari. L’ambiguità della guerra tra Ucraina e Russia si palesa sempre più come scontro tra USA/NATO e Russia, sulle spalle dell’Ucraina. Sul punto però gli USA sembrano prudenti e forse tendono a frenare Zelensky che reclama a gran voce la facoltà di colpire il territorio russo, mentre l’UE, nel nuovo assetto dopo le elezioni europee, sembra desiderosa di oltrepassare quella che Putin ha indicato come linea rossa. Staremo a vedere cosa deciderà l’imprevedibile Trump.
Altra decisione pericolosa è quella sugli euromissili: nel vertice NATO del 9-11 luglio a Washington, a latere del documento finale, si sono stipulati vari accordi bilaterali.(1) Tra USA e Germania è intercorso un accordo in base al quale la NATO installerà in Germania, nel 2026, missili a lungo raggio di nuova generazione (che per ora dovrebbero portare solo armi convenzionali ma che possono portare anche testate atomiche), chiamati euromissili perché evocano quelli del tempo della guerra fredda, dispiegati da ambo le parti con armamento nucleare. Dopo molte trattative, si era però giunti nel 1987 all’accordo INF (Intermediate range Nuclear Forces Treaty) tra Michail Gorbaciov e Ronald Reagan, che bandiva lo schieramento di missili terrestri tra 500 e 5.500 km da parte di USA, URSS e stati successori fino al 2019 e prevedeva lo smantellamento di quelli esistenti. Nel 1991 ne furono smantellati 2692. Gli USA però si ritirano definitivamente dal Trattato nel 2019, dopo aver accusato in varie occasioni la Russia di violazione dell’accordo.
Tornare agli euromissili, oltre che pericoloso, mi sembra anche insensato, perché il conflitto sarebbe combattuto sul territorio europeo: l’UE ne uscirebbe distrutta, anche se fosse riuscita a distruggere la Russia. A chi gioverebbe? A quale vantaggio pensano i nostri governanti? Non sarebbe più saggio smettere di giocare a chi resiste di più, anche a prescindere dall’uso di armi nucleari o meno? E a maggior ragione quando si profila l’uso di armi nucleari.
Quante volte abbiamo gridato “mai più Hiroshima”? Ce ne siamo dimenticati. I vari discorsi che vengono pronunciati a ogni anniversario sono esercitazioni retoriche. Solo Papa Francesco pare avere davvero a cuore la pace e lo smantellamento delle armi nucleari. Non si tratta, come sostengono i nostri governanti italiani ed europei (e la propaganda al loro seguito) di cercare una pace giusta cioè che segue a una vittoria: sarebbe la pace meno giusta possibile, perché semplicemente darebbe ragione al più forte. Si tratta invece di cercare con ogni mezzo la trattativa per il cessate il fuoco, limitando morte e distruzione e progettando possibili soluzioni di compromesso ragionevole. Se questa è una regola valida sempre, tanto più vale di fronte alla minaccia nucleare che si sta profilando.
Purtroppo l’Italia è rimasta estranea alla campagna per l’abolizione delle armi nucleari a livello dell’ONU e non riesce a smuovere l’insensibilità del mondo politico nemmeno la campagna “Italia ripensaci”. Non a caso l’informazione su queste vicende è pressoché inesistente. Mentre è urgente una mobilitazione dell’opinione pubblica contro la minaccia di una guerra nucleare.
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Note
1) Euromissili (per saperne di più clicca sui link qui sotto)
Difesa online
Pressenza.com
Wired.it
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E’ di oggi l’uccisione in un attentato a Mosca del generale russo Kirillov capo della propaganda delle forze armate. Purtroppo il conflitto Russo-Ucraino non accenna a cessare anzi lo scontro si sta facendo sempre più aspro e cruento. I due contendenti con i loro alleati : Russia con ( Cina-Corea del Nord-Iran) da una parte, Ucraina con (USA- Regno Unito-UE) dall’altra non riescono a trovare un intesa per il cessate il fuoco e salvare migliaia di vite umane. Le prospettive per il futuro non lasciamo molto spazio all’ ottimismo anzi si palesa concretamente uno scontro nucleare che non lascerebbe ne vinti ne vincitori nel centro dell’Europa, cioè in casa. Condividendo la citazione dell’articolo “mai più Hiroshima” mi chiedo anche: ma dov’è il Governo italiano? Latitante e laconico sul problema. Dov’è la società civile? Dove sono i partiti i sindacati le associazioni i movimenti ? Dove sono coloro che dovrebbero attivarsi fattivamente per la soluzione di questa follia Non penso che siamo tutti conniventi di questo tragico e irreversibile evento. Penso invece che sarebbe ora di agire ,con tutte le istanze che abbiamo a disposizione, per porre fine a questa umana sciagura.