Memoria e Ricordo

Gabriella Carlon
6-03-2023
Il 27 gennaio è il giorno della Memoria e il 10 febbraio è il giorno del Ricordo, date che commemorano rispettivamente la Shoah e le foibe.
Il secondo fu istituito quasi a controbilanciare il primo anche se, dal punto di vista storico, sono fenomeni che non hanno possibilità di comparazione.
La tragedia delle foibe e la fuga degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia sono l’ultimo atto delle complicate vicende del confine orientale. Certamente è una memoria tragica per gli Italiani coinvolti nella sofferenza per quelle morti orribili e nell’abbandono di terre in cui vivevano magari da secoli, e in questo senso è una memoria che va commemorata e rispettata.
Ma la comprensione storica è altro dalla memoria soggettiva. La ricerca storica non può limitarsi all’esame di un singolo fatto senza risalire alle cause e al contesto generale. Inoltre si tende, di anno in anno in modo preoccupante, a celebrare il Ricordo con spirito nazionalistico, in un crescendo di argomentazioni che tendono a mostrare gli Italiani quali vittime innocenti. Quest’anno la Presidente del Consiglio ha proposto una Commissione ad hoc per coordinare le celebrazioni della giornata.
Però le foibe non possono essere disgiunte dalla considerazione del contesto di guerra che imperversava da anni e da ciò che il fascismo aveva imposto, nella sua forsennata foga nazionalistica, alla popolazione non-italiana che viveva, anch’essa da secoli, nella penisola istriana: il divieto di usare la propria lingua (fino a italianizzare anche i nomi) nel tentativo di cancellare le diverse culture, le deportazioni operate dalle forze italiane di occupazione e il sostegno, in Croazia, al regime di Ante Pavelic ,fondatore del movimento fascista e nazionalista degli Ustascia e dittatore con il titolo di Poglavnik (Guida) dell’autoproclamato Stato indipendente di Croazia dal 1941 al 1945. Tutte pratiche che hanno fomentato l’odio anti-italiano foriero di una vendetta non certo giustificabile, ma da leggersi in un’ottica più ampia rispetto al fatto in sé.
Anziché usare il Ricordo, nei media e anche purtroppo nelle celebrazioni ufficiali, in discorsi dal forte sapore nazionalistico, che non è davvero il caso di rinverdire, sarebbe molto più interessante, ai fini di una pacifica convivenza, far conoscere e valorizzare la ricerca operata da una Commissione mista (clicca per leggere) di storici italiani e sloveni, (con i croati non ci furono riunioni) che hanno lavorato congiuntamente per anni tra molte difficoltà e hanno presentato nel 2000 i risultati raggiunti.

Quest’anno le associazioni partigiane dei tre paesi hanno elaborato un documento congiunto (clicca per leggere)   in cui si auspica un lavoro comune per porre fine a strumentalizzazioni che hanno come obiettivo l’equiparazione di fascismo e antifascismo, con conseguente spregio dei valori della Resistenza, che è il fondamento della nostra Costituzione.
______________________________________________________________________________________
Disclaimer   (clicca per leggere – puoi rivendicare diritti di proprietà su riferimenti e immagini)

Politica