Anche a Milano si apriranno le “Stanze del silenzio”

Adriana F.
2-04-2019
Il nome è una promessa che incuriosisce, perché di silenzio c’è proprio bisogno in un mondo chiassoso e agitato come il nostro. Chi non ha sentito qualche volta il desiderio di fermarsi a riflettere con calma su un problema che lo tormenta? O la necessità di isolarsi per placare l’animo agitato da una situazione di disagio? Senza contare che può accadere di dover elaborare un lutto che ci ha lasciato disorientati e fragili. O di volersi raccogliere in preghiera in un dialogo diretto e personale con il proprio Dio. Qualunque sia la motivazione, il bisogno di raccoglimento può trovare uno spazio tranquillo e adeguato nelle Stanze del silenzio.
Il prototipo a cui esse si ispirano è la storica “Camera di meditazione” predisposta nel 1954 a New York dal Segretario delle Nazioni Unite Dag Hammarskjöld per i dipendenti dell’ONU. In quel periodo e nei due decenni seguenti i paesi occidentali stavano vivendo uno sviluppo economico-sociale senza precedenti e una progressiva riduzione delle disuguaglianze, iniziata con la conquista dei diritti politici, e proseguita con l’affermazione dei diritti sociali e con la graduale generalizzazione dei diritti civili.
Da allora gli spazi di meditazione hanno trovato sempre più consensi e oggi sono diffusi in molte città del mondo. I contesti in cui si inseriscono sono principalmente ospedali, cimiteri, aeroporti, alberghi, università e carceri. Luoghi diversi, ma tutti “di passaggio”, dove ci si può sentire estraniati o confusi, e quindi si avverte la necessità di isolarsi per raccogliere fare ordine nei propri pensieri.

In Italia molte città si sono già dotate di Stanze del silenzio. A Ferrara, a Torino e a Brescia (per citarne solo alcune) queste strutture sono già ben collaudate e vengono frequentate e gestite da soggetti diversissimi tra loro, tra cui cristiani, atei, agnostici, buddisti, musulmani. E presto anche a Milano saranno aperti analoghi spazi di meditazione. La Giunta comunale ha infatti deciso recentemente di promuoverne la realizzazione in area cittadina, impegnandosi a appoggiare gli accordi tra associazioni ed enti interessati al progetto. L’iniziativa intende favorire la cultura della libertà di culto e dell’assistenza spirituale a-confessionale, anche attraverso seminari, incontri, convegni, manifestazioni e studi. Obiettivo: declinare al meglio il concetto di “diritti dei cittadini”, offrendo strumenti per concretizzarli e renderli fruibili.
Le Stanze del silenzio (o dei culti) della metropoli lombarda saranno inizialmente predisposte nelle case di cura del Sistema Sanitario Nazionale a partecipazione comunale, negli istituti di prevenzione e di pena, nelle stazioni e negli aeroporti. Come luoghi di culto multiconfessionale o di riflessione a-confessionale, avranno una connotazione interculturale e potranno rappresentare un efficace strumento di inclusione e un antidoto alle divisioni e ai muri sorti dal confronto tra culture, stili di vita e ideologie.
Tra i soggetti che hanno accolto con favore l’iniziativa ci sono le associazioni di atei e non credenti, perché, contrariamente quello che le persone disinformate sembrano pensare, esiste anche una spiritualità atea. (per approfondire si veda Spraini)
Molto favorevoli sono anche i pareri di molti operatori sanitari, secondo cui le Stanze del silenzio hanno un’importante funzione terapeutica per i pazienti degli ospedali, in quanto la possibilità di sviluppare un dialogo interiore aiuta a elaborare la sofferenza e permette ai malati di trovare in se stessi l’energia necessaria per affrontare le cure e la ripresa dopo il ricovero. Altrettanto significativo è considerato il ruolo delle Stanze del silenzio nelle carceri, dove è davvero fondamentale offrire ai detenuti un ambiente appartato e silenzioso in cui pregare o restare soli con i propri pensieri.
Questi spazi, tuttavia, non vanno unicamente associati a una condizione di sofferenza o di smarrimento psicologico. Il bisogno di dedicare qualche minuto alla meditazione può essere avvertito anche da chi sta vivendo momenti di gioia o forti emozioni, da chi vuole coltivare la pace interiore messa a rischio dagli affanni quotidiani, o da chi si trova improvvisamente davanti a un bivio della propria vita, e solo nel silenzio può trovare risposta ponderata ai dubbi e alle incertezze.

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