Papa Francesco

Gruppo Corallo
10-05-2025
Il mondo si ritrova più povero con la morte di Papa Francesco. Perché non era solo la guida dei cattolici, ma anche degli appartenenti ad altre religioni, e perfino dei cosiddetti non credenti, estranei a qualsiasi religione ma non alla fede e alla speranza in un mondo più giusto. Anche tralasciando l’importanza del suo operato per rivoluzionare la concezione stessa di Chiesa, su cui possono meglio ragionare gli specialisti nella materia, ci sembra importante sottolineare che, sul piano politico, Papa Francesco è stato punto di riferimento per tutti coloro che non si riconoscono nel pensiero dominante, innervato di competizione, turbo capitalismo, neoliberismo e, in ultima istanza, necessità della guerra. La vera opposizione a questa visione nefasta della società e del rapporto tra Stati l’ha fatta Papa Francesco, per quanto ciò possa apparire strano in una Chiesa nei secoli troppo spesso schierata con i ricchi e i potenti, che riservava ai poveri e ai meno fortunati la carità come gesto individuale di benevolenza.

Papa Francesco ha osato prendere il filone più radicale della dottrina sociale della Chiesa, parlando di diritti e di lotta per ottenerli e facendo proprio il motto della rivoluzione francese “libertà. uguaglianza, fraternità”. Ed è andato oltre, parlando dei diritti della madre terra, saldando economia ed ecologia per realizzare uno sviluppo umano integrale. Contro la guerra e contro un sistema economico che genera disuguaglianza e scarti, l’Enciclica “Fratelli tutti” proclama fratellanza e dignità a ogni essere del creato, restituendo valore e significato a tutte le religioni per aprirsi al dialogo con chi è diverso, per poter costruire un mondo più giusto e in pace.

Non la pace giusta fondata sulla guerra fino alla vittoria, ma una pace che nasce magari dalla bandiera bianca, per arrivare a un dialogo costruttivo.
Uguaglianza dei diritti, salvaguardia del creato e soprattutto pace sono i cardini di una visione del mondo altra rispetto a quella che ha pervaso l’Occidente, oltre tutto schierata contro i migranti, contro i poveri, contro coloro che per vivere cercano di lavorare.
Questa visione perversa è stata abbracciata con entusiasmo dai molti potenti del mondo che ora, in gramaglie, assistono alle esequie di Papa Francesco, dopo aver irriso e completamente disatteso le sue indicazioni. Passi che accorrano al suo funerale per motivi istituzionali, ma quando dicono di “aver perso una guida” dopo essersi proclamati concordi con i “valori” di Trump, rasentano l’oscenità.

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