Appello ai giovani: non snobbate il referendum perché riguarda il vostro futuro

 

Anche se la politica vi ha deluso, non giratevi dall’altra parte. Quattro dei cinque quesiti intendono migliorare le condizioni di lavoro

Adrian F.
31-05-2025
Sappiamo quanto sia difficile avere fiducia nel risultato delle azioni che partono “dal basso”, ovvero che sono organizzate da comitati o partiti che magari non vi piacciono. Ma questo non deve spingervi a snobbare queste forme di votazioni, che sono le uniche capaci di mandare alle autorità o ai governanti un messaggio chiaro per per chiedere un cambiamento dove ci sono seri problemi.
Lo so: tutti i tipi di governi (nessuno escluso) tendono a ignorare la volontà dei cittadini. Una volta arrivati in Senato o al Parlamento, i nostri rappresentanti dimenticano spesso le promesse fatte prima delle elezioni ed emanano leggi deludenti o addirittura contrarie ai nostri interessi, di cui si “scordano” per favorire le proprie attività private o quelle dei loro importanti sponsor.
Questo modo di pensare non deve farvi alzare le braccia in segno di resa. Arrendersi o  rassegnarsi sono atteggiamenti che possono assumere le persone più svantaggiate o deluse da molti inutili tentativi di cambiare. Ma i giovani hanno tutta una vita davanti e possono davvero fare qualcosa per il loro futuro, quando non si fanno prendere dal pessimismo o dalla pigrizia. E questo vale, a maggior ragione, se si parla di lavoro, un ambito oggi piuttosto problematico in Italia, nonostante le dichiarazioni ottimistiche dei politici di turno.
 

Il discorso, tra l’altro, non riguarda soltanto i giovani senza particolari specializzazioni assunti con un contratto a tempo determinato e che, invece, vorrebbero un lavoro stabile per per poter fare progetti per il futuro. Perfino chi ha un’ottima preparazione in specifici settori può incontrare difficoltà a trovare un impiego di lunga durata e ben retribuito. E, non trovandolo, molti ragazzi e molte ragazze finiscono per cercare migliori opportunità oltre confine. Anche perché nel nostro Paese non esiste una legge sul salario minimo nazionale, come invece accade in ben 22 Stati membri dell’Unione europea.

 

Di particolare rilievo, sempre per i giovani, è il quarto quesito dei referendum, che riguarda la sicurezza sul lavoro. Importantissimo perché significa chel’azienda appaltante (che dà un lavoro in subappalto) dovrebbe essere considerata comunque responsabile per il danno subìto dai dipendenti infortunati lavorando per le attività date in subappalto. Solo così la persona infortunata potrà avere un giusto risarcimento.
 

Tornando ai referendum, immagino che qualcuno potrebbe non voler andare a votare per non rovinarsi ilweekend. Chi rinuncerebbe a una giornata piacevole e libera da impegni dopo una settimana di studio o di lavoro?! Nessuno, credo. Ma nessuno vi chiede un tale sacrificio. Infatti si puo’ andare alle urne anche il lunedì mattina, prima di recarsi al lavoro o a scuola.
 

È vero però che molti, anche non avendo impegni speciali, non si reca a votare per un’altra ragione. Infatti la critica più diffusa a questo tipo di consultazione riguarda il testo dei quesiti riportato sulle schede, che è spesso incomprensibile. Verissimo, ma c’è una ragione. Il linguaggio usato è quello che usano gli specialisti del settore, ossia i legislatori, che devono usare le parole appropriate in modo che nessun giudice possa contestare il significato di quello che si chiede alla popolazione di votare. E proprio per questa ragione c’è chi spiega al grande pubblico il significato di quelle richieste. Lo stanno facendo sia i principali quotidiani (di ogni tendenza politica), sia diversi spot e trasmissioni in tv. Anche noi lo abbiamo fatto e sul nostro sito ne ha parlato Gabriella Carlon, (qui il link) spiegando in modo comprensibile ogni cambiamento che viene richiesto.
 

L’ultima raccomandazione che vorrei rivolgere ai giovani lettori più scettici è questa: se un argomento presente in una scheda dei referendum vi interessa poco o non vi convince per niente, non c’è alcun problema. Basta dire agli scrutatori, appena ci si presenta al seggio, che non si vuole ritirare quella specifica scheda. Oppure si può ritirarla e lasciarla in bianco per significare che non si intende prendere una posizione su quell’argomento.

Concludo ricordandovi di mettere in tasca un documento di identità e la tessera elettorale e auguro a tutti… buon voto!

_______________________________________________________________________________________
Disclaimer e note legali (clicca per leggere – puoi rivendicare diritti di proprietà su riferimenti e immagini)
_______________________________________________________________________________________

Politica

Politica