Giulia Uberti
19.08.2016
Lo sport e le Olimpiadi sono, e si presentano, come priorità, mentre della situazione che il Paese sta vivendo in questo periodo, i media tacciono e, in Italia, quasi nessuno ne parla.
in Brasile è in atto una manovra politica per far cadere il Partito dei Lavoratori (PT) e dei suoi alleati che avevano vinto parecchie volte alle elezioni e, di conseguenza, erano al potere. Attualmente c’è un Presidente provvisorio, Michel Temer, (che era il vice-presidente di Dilma Roussef), e il suo partito, il PMDB (Partido do Movimento Democratico Brasileiro); come tale, appoggiava il governo di Dilma, ma si è allontanato per appoggiare l’opposizione. I fatti possono diventare più chiari, se si fa una analisi della situazione in termini di lotta delle classi.
Lula, era un operaio sindacalista eletto con l’appoggio del Partito dei Lavoratori, (PT) a lui successe Dilma ( indicata da Lula) insieme, hanno impiantato (e mantenuto, nel caso di Dilma) una politica sociale che ha significato un avanzamento significativo del proletariato e della classe operaia. Qualche esempio: la “borsa famiglia” che attribuiva alle famiglie più povere una entrata mensile (molto modesta), con l’impegno che i loro bambini frequentassero la scuola; o ancora un programma di costruzione di alloggi; une serie di benefici per i piccoli agricoltori; (prestiti con un tasso di interessi molto basso); acquisto dei prodotti degli agricoltori evitando a questi di passare da intermediari che li sfruttavano; distribuzione gratuita di questi prodotti ai più poveri, alle scuole e agli ospedali; attribuzione di borse di studio per l’Università a giovani che prima non avevano accesso all’insegnamento superiore. Il governo Lula-Dilma, con il loro programma aiutarono ad uscire dalla fame, e dalla miseria, circa 36 milioni di persone. Tutte queste misure hanno assicurato un avanzamento nella scala sociale della classe dei lavoratori e del proletariato, cosa che ha fortemente disturbato i rappresentanti della “classe dominante” o del capitalismo, i quali, bisogna riconoscerlo, approfittavano della loro situazione di classe dominante per arricchirsi alle spalle di quelli che sfruttavano.
E’ bene citare anche una operazione della Polizia Federale che ha svolto investigazioni su personalità importanti per corruzione (alcuni giudici), persone corrotte all’interno del governo; corruttori: grandi impresari, alcuni dei quali sono stati messi in prigione. Era la prima volta che dei “colletti bianchi” venissero messi in prigione. Dilma non ha fatto nulla per impedirlo. In governi precedenti nessun corrotto era stato mai messo in prigione.
Poiché il PT vinceva alle elezioni (grazie soprattutto ai voti del proletariato, soprattutto del Nordest), bisognava trovare un altro modo per eliminarlo. Da qui, “il colpo di stato democratico”. La sessione del parlamento, nel corso della quale la deposizione provvisoria della Presidente si è votata (sessione che si è protratta fino alle prime ore dell’alba), è stata molto chiara. Ogni parlamentare aveva 15 minuti per spiegare il suo voto. Gli argomenti in favore della deposizione , o contro, non avevano alcuna importanza, ciascuno sapeva d’avanzo quello che avrebbe votato e i motivi che esponeva erano ridicoli: per mio figlio, per la mia nonna, per la gloria del mio paese, per la mia regione … Così il Congresso, eletto “democraticamente” il 12 maggio scorso ha déciso, attraverso il voto, la deposizione temporanea della Presidente Dilma Roussef. Un atto politico che potrà essere definitivo/finalizzato solo dopo il risultato del giudizio a Dilma. L’attuale governo certamente si prolungherà fino alle elezione del 2018. Nel frattempo lavorerà per rinforzare il potere delle classi dominanti e del capitale .
Può essere utile aggiungere che i partiti “di destra” (se le categorie di “destra” e “sinistra” hanno ancora un senso) sono appoggiati dagli Stati Uniti perché essi difendono i loro interessi in Brasile: accordi industriali, fra gli altri quelli della Petrobrás di cui si parla molto in questo momento, esportazioni (soia, bovini) a prezzi “interessanti” ecc. Sembra non piaccia agli Stati Uniti una potenza emergente come il Brasile, associata ai BRICS e alla Cina, che sempre di più penetra in America Latina: E’ necessario, quindi, destabilizzare i governi progressisti e popolari con la diffamazione della politica e dei suoi leader.
Il primo obiettivo dichiarato dal governo provvisorio, è stato quello di ristabilire l’equilibrio fiscale; ma da subito ha deciso aumenti considerevoli dei salari (fino al 40%) per certe categorie di persone di cui l’appoggio gli è necessario, in particolare: il potere giudiziario.
Le delazioni erano selettive, in particolare indirizzate ai membri del PT e alla maggioranza dei leader dell’opposizione. Tutti, in una forma o nell’altra beneficiarono di tangenti della Petrobrás per garantirsi la vittoria elettorale.
“ E’ necessario interrompere questa emorragia” disse un noto corrotto; “diversamente saremo tutti messi dentro; bisogna allontanare Dilma”
Solitamente i politici non alienano nulla dei loro beni per finanziare la campagna elettorale. Nemmeno viene precisato che esiste una “cassa” sufficientemente provvista dalle imprese corrotte, e che creano corruzione. La contropartita sono i vantaggi posteriori in tempo di grandi progetti, generalmente superfatturati, e con fatture gonfiate, da cui acquisire buona parte delle loro fortune.
In base ad alcune riflessioni di politici, i due governi Lula adottarono una politica di conciliazione delle classi: all’epoca, la crisi mondiale economica non era grave; i ricchi guadagnarono molto soldi durante il governo Lula (molto di più che in tutti i programmi sociali svolti a beneficio delle classe popolari). Lo stesso Lula, spesso ripete “… Mai, i ricchi: banchieri, impresari, padroni … hanno guadagnato tanti soldi come nel mio governo”.
Ma negli ultimi anni, scoppiata la crisi internazionale, i prezzi del petrolio e delle materie prime iniziarono ad abbassarsi e la politica di conciliazione non era più possibile, le classi ricche iniziarono a rivoltarsi.
“Davanti al mondo arriviamo a un punto ridicolo (scriveva L.Boff. il 18.06.2016 su Giornale del Brasile). Agli occhi del mondo:
° due presidenti, un usurpatore, debole e senza nessun carisma, l’altro legittimo ma allontanato e fatto prigioniero nel suo palazzo;
° due ministri della programmazione, uno ritirato e un sostituto: un governo mostruoso, antipopolare e reazionario; siamo effettivamente su di un cammino cieco.
Nessuno sa dove va questa nazione, la settima economia del mondo, con i maggiori giacimenti di petrolio e gas, e con una ricchezza ecologica senza paragoni, base della futura economia. Così come si delineano le forze non stiamo andando da nessuna parte”. Continuava L.Boff , “Questa crisi ha una base non risolta nella nostra storia e, citando Jessé Souza (A tolice da inteligencia brasileira (Stoltezza dell’intelligenza brasiliana ed. 2015) “Siamo ereditari di secoli di colonialismo che ci lasciò un marchio: quello di essere sempre dipendenti da altri. Peggio ancora, l’eredità secolare della schiavitù fa si che gli eredi della Casa Grande si sentano signori della vita e della morte dei negri e di poveri”.
E’ bene sottolineare che i principali mezzi di comunicazione (media e TV) appoggiano quelli che li pagano, e scrivono con pochissima obiettività. Così i movimenti popolari, e gli intellettuali fanno delle grandi manifestazioni che non hanno la stessa ripercussione rispetto alle dichiarazioni rilasciate da quanti appoggiano Temer (attuale Presidente provvisorio).
Non basta allontanare i poveri nelle periferie, è necessario disprezzarli e umiliarli. E in questo anche la classe media imita, e si lascia manipolare dalla classe dominante; si fa complice di una ingiustificata disuguaglianza sociale. Forse è questo il vero problema del Brasile.
Oggi non è più la situazione per la quale ci si batte con le baionette o con i cannoni. Si inventano altri modi; il golpe arriva per una articolazione fra:
- Politici corrotti
- Giudici politicizzati
- repressione poliziesca
Tre tipi di golpe: politico, giudiziario e poliziesco.
Le ultime parole sono ancora di Jessé Souza: “viviamo in un mondo comandato da:
- Un sindacato di ladri nella politica
- Una giustizia <giustiziera> che li protegge
- Una elite di vampiri
E, una società condannata alla miseria materiale e alla povertà spirituale. E’ bene che tutti capiscano questo golpe. Esso è lo specchio di quello che noi diventeremo”.
E L. Boff terminava citando Martin Heidegger: ”Solo Dio potrà salvarci”
Sfortunatamente il PT, è stato molto infedele agli ideali della sua fondazione. Alcuni dei suoi membri si sono lasciati sedurre, e corrompere dal potere.
La scorsa settimana fu approvata con 59 voti contro 21 la relazione accusatoria di Dilma al Senato, (relatore: un politico del partito PSDB) questo, il risultato a seguito di diverse sedute, nelle quali i rappresentanti della difesa si manifestarono. Il risultato sembra già deciso; è atteso da tutti. Solo l’insorgere di un fatto imprevisto in questi ultimi giorni potrebbe modificare il verdetto riportando Dilma al governo. La votazione finale sarà all’ultima settimana di agosto, i lavori inizieranno il 25 e si protrarranno per 4 giorni, è già previsto che Dilma si presenterà personalmente il 29 di agosto per sostenere la sua difesa.
Ci sono tutt’ora molte manifestazioni nelle strade. All’interno del PT ci molte divisioni e sono numerosi quelli che pensano che sarebbe meglio concentrare le energie per le elezioni del 2018.
Fonti:
– Il giornale del Brasile dell’8 agosto 2016,
– articolo del 09.08.2016 apparso su MISH a firma di Guilène Duqué
– Scambi epistolari con persone di San Paolo.