Laura Mazza
20-02-2024
Perché i trattori di Germania, Francia, Italia, Catalogna, Portogallo stanno manifestando le loro proteste, cosa sta succedendo?
Tutti questi agricoltori europei che girano sui trattori hanno gli stessi problemi?
I problemi degli agricoltori sono parecchi ma, al momento, i partiti nazionalisti e anti-Ue hanno messo il cappello sulle manifestazioni dei coltivatori diretti (1). Nel mirino le politiche green della Commissione e l’attivismo per il clima. Infatti, qualche giorno fa alcuni coltivatori e allevatori si sono manifestati contro il Green Deal europeo, “un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l’Unione Europea verso la transizione verde con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050” e la Politica Agricola Comune (Pac) davanti al Parlamento europeo.
Un brutto segnale questo perché sappiamo che il “contadino” non è più quello che decide dei propri terreni. I contadini sono gestiti da gruppi finanziari che dominano sementi, pesticidi e fertilizzanti, tutti elementi che determinano la formazione dei prezzi agricoli.
Si parla di costi perché i prezzi agricoli provengono dalle Borse (Chicago, Parigi, Londra, ecc.) istituzioni private che dipendono da dinamiche finanziarie con tanto di azionisti, quindi il “contadino” paga il grano al costo che è stato deciso dalle scommesse in Borsa. Ma i prezzi di vendita del contadino spesso non coprono neppure i costi di produzione.
Chi ci guadagna sono gli azionisti, mentre i contadini devono anche mettere a riposo parte di terre agricole, e gestire da soli parecchi costi.
Inoltre, è entrato in vigore in via provvisoria il 21 settembre 2017 l’accordo economico di libero scambio commerciale con il Canada e l’Unione Europea (Ceta). Nel 2020 le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70%, bisogna però sapere che oltre il grano arrivano anche fagioli, lenticchie e ceci non solo dal Canada ma anche dagli Stati Uniti, che usano il glisofato che ha anche la capacità di accelerare la maturazione e la raccolta dei prodotti. (2)
E non dimentichiamo l’Ucraina che, nonostante sia in guerra, continua a inviare i prodotti del suo territorio non esenti dall’impiego di pesticidi nelle loro coltivazioni.
Ma il valore del lavoro sul cibo non può e non deve diventare una cosa qualunque, il cibo sano è molto importante e puntare alla attività agricola senza prodotti pericolosi significa anche mantenere gli ecosistemi. Non possiamo continuare a creare situazioni dannose per la salute solo perché qualcuno guadagna.
Speriamo che i coltivatori e gli allevatori del Green Deal europeo riescano a fare capire a tutti che la terra e i semi sono la nostra vita.
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Note:
- Per la collocazione politica dei manifestanti si vedano: wired.it (Paolo Mossetti, Diritti, 29.01.2024) e uffingtonpost.it (Angela Mauro, 24/1/2024)
- https://www.coldiretti.it/economia/glifosato-in-italia-resta-vietato-sui-raccolti
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