Morti in mare

Oltre ai vari muri che gli stati dell’U.E. erigono per proteggere i loro confini dai migranti, anche il Mediterraneo è un’altra cintura di sicurezza, continuando purtroppo ad essere un cimitero di persone innocenti, bambini compresi, anziché un luogo di incontro e di reciproci scambi.

Gabriella Carlon
25-02-2023
Dopo la tragedia di Lampedusa (368 morti) era stata istituita, da parte del Governo italiano, l’operazione Mare nostrum che ha agito dal 18/10/2013 al 31/10/2014 con l’obiettivo del salvataggio del maggior numero possibile di migranti che si trovassero in difficoltà nel Mediterraneo. L’obiettivo era dunque umanitario.
L’operazione fu però sospesa per essere sostituita con Triton (dal 2018 Themis) che fa parte di Frontex, organizzazione dell’U.E. la sostituzione fu presentata come positiva in quanto all’Italia subentrava l’Unione europea anche sul piano economico. In realtà è profondamente cambiato l’obiettivo.

Frontex è un’Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, con sede a Varsavia, creata nel 2004 e divenuta operativa il 3/10/2005, inizialmente destinata a supporto per la cooperazione nel gestire le frontiere esterne dell’Unione e dei paesi dell’area Schengen; con successivi Regolamenti (clicca) – in particolare quello del 2019 – sono stati notevolmente ampliati i compiti e i poteri dell’Agenzia: è stato creato un Corpo europeo permanente di Guardie con un organico previsto di 10.000 unità per il controllo delle frontiere, da esercitarsi su circa 300 aeroporti internazionali, 42.000 km di coste e 9.000 km di frontiere terrestri. Progressivamente il campo operativo si è sempre più spostato verso l’area euromediterranea dove le principali operazioni attive sono: Poseidon nell’area del Mediterraneo orientale tra la Grecia e la Turchia, nonché  alle frontiere terrestri della Grecia con Albania, Turchia e Bulgaria; Themis (ex Triton) nel Mediterraneo centrale a controllo di due rotte migratorie: Italia Albania e Italia Libia Algeria con particolare attenzione alla raccolta dati per crimini transfrontalieri; Hera, Minerva e Indalo nel Mediterraneo occidentale tra Spagna e Marocco con particolare attenzione al traffico illecito di stupefacenti.
Compito fondamentale di Frontex è, come si è detto, la gestione efficace delle frontiere esterne dell’U.E. e dei paesi dell’area Schengen secondo i principi della gestione integrata, cioè con responsabilità condivisa tra Agenzia e autorità nazionali. Frontex non può sostituire le singole autorità nazionali ma deve supportarle e coordinarle. A tal fine esercita alcune attività principali: analisi dei flussi migratori alle frontiere; risposta immediata alla immigrazione irregolare, alla criminalità transfrontaliera e alla presenza di terroristi; operazioni di respingimento sia come rimpatrio di migranti extraeuropei sia come impedimento alla prosecuzione del viaggio in mare prima che si entri nelle acque territoriali degli stati europei.
Nel Regolamento si dice anche che Frontex deve agire nel rispetto del diritto internazionale prestando soccorso alle imbarcazioni che si trovano in difficoltà (Capo I art. 3 punto b). Allora salvataggio o respingimento? Purtroppo su questo punto regna molta ambiguità. I dati del Consiglio europeo dicono che nel periodo 2015 – 2020 sono state salvate 531.178 vite umane per l’intervento di Frontex, però da anni le ONG denunciano violazioni dei diritti umani in relazione alle attività di respingimento. Ma il Rapporto OLAF (Agenzia europea antifrode) sottolinea anche  il coinvolgimento di Frontex nelle attività illegali della Guardia costiera greca responsabile di scaricare sistematicamente i richiedenti asilo alla deriva nel mare Egeo, su barche traballanti o su zattere di salvataggio gonfiabili”.
Tali accuse, insieme ad altre irregolarità (clicca) amministrative e finanziarie, nell’aprile 2022 hanno portato alle dimissioni del direttore esecutivo di Frontex, il francese Fabrice Leggeri, e il 18 ottobre 2022 il Parlamento europeo non ha approvato (con voti favorevoli)  il discarico del bilancio 2020. I voti a favore sono stati 345, mentre  hanno votato contro Ppe (FI), Id (Lega) e Ecr (Fratelli d’Italia). Il Rapporto OLAF è segretato ma è stato rivelato da Fragden Staat (clicca) (portale tedesco per la libertà di informazione) e da alcuni giornali internazionali (Piùculture.it Valori.it Clicca)
Accuse precise di complicità di Frontex negli abusi e nella violazione dei diritti umani sono state formulate da Human Rights Watch (clicca) e Border Forensics, che accusano Frontex di utilizzare la ricognizione aerea non per segnalare le imbarcazioni in difficoltà a chi presta soccorso, bensì alla Guardia costiera libica, affinché le venga a riprendere e le riporti nei Centri di raccolta in Libia, che sappiamo essere dei lager, dove i migranti sono sottoposti a vere e proprie torture.
Frontex nega che ciò avvenga, ma si constata che quando i velivoli di Frontex sono in azione, la Guardia costiera libica intercetta più navi. Inoltre molte testimonianze di migranti confermano i fatti rilevati e ampiamente documentati, tanto che il Centro europeo per i diritti costituzionali e umani (ECCHR) il 29 novembre 2022 ha presentato una denuncia alla Corte penale internazionale, che sottolinea la responsabilità europea per i crimini contro i migranti in Libia.

Con queste premesse e con i decreti del Governo italiano per ostacolare l’opera di salvataggio da parte delle ONG, temo che dovremo assistere ancora a lungo alla tragedia dei “morti in mare”. Autentica vergogna dell’U.E. che proclama valori e diritti umani universali, mentre nei fatti assume comportamenti dal sapore selettivo e razzista che fanno rabbrividire.

__________________________________________________________________________________________
Disclaimer   (clicca per leggere – puoi rivendicare diritti di proprietà su riferimenti e immagini)

 

 

Mondo