Osanna

Gabriella Carlon
03-03-2021

Da quando Draghi è Presidente del Consiglio manifestazioni di giubilo si alzano da ogni dove: sembra arrivato il messia che risolverà ogni cosa, dalla pandemia alla crisi economica. Alcuni addirittura si inchinano a Matteo Renzi, quale artefice di questo miracolo.
Confesso che non riesco a unirmi al coro, non tanto per la persona di Draghi, di cui ho grande stima (ma vorrei anche vedere quali provvedimenti prende, prima di esprimere un giudizio politico), quanto per l’insieme degli avvenimenti.

Ci ritroviamo con un Presidente del Consiglio dimissionato senza aver ricevuto la sfiducia del Parlamento, con un Parlamento commissariato perché incapace di costruire una solida maggioranza, con un nuovo Governo costituito da ministri dalle idee incompatibili, con partiti spudoratamente voltagabbana pur di entrare nel governo in vista della spartizione dei fondi europei.
Né vale richiamarsi al Governo di unità nazionale del primo dopoguerra, perché in quell’occasione i partiti antifascisti avevano un obiettivo comune: scrivere la nuova Carta Costituzionale repubblicana; mentre oggi i partiti che sostengono il Governo non concordano nemmeno sulla linea da seguire per combattere la pandemia.
Non credo che tutto ciò possa rafforzare la democrazia, anzi un simile andazzo, se non avessimo la garanzia vigilante di Mattarella, aprirebbe la strada a qualunque avventuriero che, in nome dell’antipolitica e del disprezzo del Parlamento, volesse prendere il potere.

E’ vero che l’artefice irresponsabile di questa crisi è Matteo Renzi, ma è responsabilità di tutto il Parlamento non riuscire ad esprimere un governo stabile costringendo a ricorrere (e non è la prima volta) a un “salvatore” esterno; infine è anche responsabilità dei numerosi elettori che votano a favore di partiti e candidati poco interessati al bene comune e che perseguono il loro successo con slogan propagandistici centrati sul leader anziché su un programma politico.
Non so cosa realizzerà il governo Draghi che, per altro, si sta muovendo in continuità col governo Conte; continuità evidente sia per il numero dei ministri riconfermati sia per i primi provvedimenti. Quanto alla competenza e al livello culturale e politico dei componenti il governo (in particolare dei sottosegretari) va detto che alcuni di loro sono davvero imbarazzanti, o per ignoranza o per conflitto di interessi, tanto che non si capisce il comportamento dei media, che, nella quasi totalità, hanno affossato il governo Conte per osannare il governo Draghi.

Comunque sarebbe utile, in questo intervallo, una riflessione collettiva, sia interna ai partiti sia nella società civile, sulla funzione e sulla struttura dei partiti, affinché, alle prossime elezioni, si possano presentare programmi e candidati competenti e coerenti, in grado di ridare dignità alla vita parlamentare, senza polemiche sterili, inconcludenti e spesso becere.

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