Masnadieri, soldati di ventura, mercenari, a seconda dei periodi storici, oggi la loro denominazione corrente è Contractors . Al soldo di Stati che non vogliono sporcarsi direttamente le mani o il cui esercito non ha qualità e formazione sufficienti a sostenere efficacemente uno sforzo bellico. Da impiego di fortuna a business. Da secoli continuano a offrirsi al miglior offerente.
Eraldo Rollando
22-09-2023
I mercenari ai tempi odierni
Con la fine della “guerra fredda”, convenzionalmente coincidente con la caduta del muro di Berlino (1989) e la dissoluzione dell’Unione Sovietica (1991), si affaccia sulla scena geopolitica una nuova categoria di personaggi disponibili a vendere al miglior offerente le proprie capacità militari: i contractors.
Molti Stati, anche i più grandi, certi di un futuro più pacifico e non più necessitando di eserciti di grandi dimensioni, formati nella maggior parte da militari della cosiddetta leva, hanno proceduto alla generalizzata riduzione dei bilanci della difesa con conseguente ristrutturazione delle forze armate, basate su “piccoli” eserciti composti da professionisti altamente specializzati. Con la messa in libertà di molti soldati, si venne a creare una base ideale per la costituzione di compagnie militari private.
Contemporaneamente, le gerarchie militari decidevano l’esternalizzazione di molte funzioni, da quelle tecnico-logistiche a quelle combattenti.
Quando, per un qualsiasi motivo, uno Stato entra in guerra deve mettere in conto la necessità di aumentare i suoi effettivi, e questo può avvenire o con l’arruolamento coatto di cittadini, con scarsa esperienza in azioni militari, o con l’affidarsi agli specialisti delle compagnie private, i “contractors”.
L’arruolamento di queste compagnie presenta anche un’indubbia convenienza economica: mente le Forze Armate rappresentano un costo permanente, le truppe mercenarie non gravano più sulle spalle dei contribuenti una volta terminato il loro compito.
E’ da considerare, inoltre, un particolare cinico e non di poco conto: se muore un soldato dello Stato, tutto il Paese lo piange, mentre se muore un contractor le lacrime sono molte meno e l’eco è quasi assente.
L’aspetto problematico è che, in presenza di situazioni critiche, le compagnie private si possono trasformare in vere e proprie forze armate parallele, con regole, strategie e obiettivi contrapposti a quelli dell’esercito regolare che dovrebbero affiancare.
Durante la guerra in Vietnam (1955-1975) il 20% dei combattenti di parte americana era formato da mercenari; In Iraq (2003-2011) e Afghanistan (2001-2021) la percentuale era salita al 50% (fonte Ultimavoce.it che cita L’Espresso).
Sul versante economico si stima che il mercato delle compagnie militari private abbia un giro d’affari vicino ai quattrocento miliardi di dollari (1), e che il settore abbia ormai assunto una rilevanza anche politica.
Parliamo, quindi, di professionisti che operano con siti di addestramento, organici di grandi dimensioni, armamenti pesanti e attrezzature sofisticate. Un universo con una struttura gerarchica militare e grande capacità di autofinanziamento. Non avendo nessuna relazione di dipendenza con gli Stati né una regolamentazione internazionale che ne riconosca la legittimità, e neppure una normativa giuridica, non sono esenti dal rischio di intervenire autonomamente o in una guerra in corso, o addirittura nella destabilizzazione di un Paese per prenderne il controllo.
Sotto quest’ultimo aspetto, viene da pensare quanta ragione avesse Nicolò Machiavelli quando metteva in guardia i propri contemporanei contro l’inaffidabilità delle compagnie di ventura “… L’armi con le quali il Principe difende il suo Stato, o le sono proprie o le sono mercenarie, o ausiliarie, o miste. Le mercenarie, o ausiliarie sono inutili e pericolose; e se uno tiene lo Stato suo fondato in su l’armi mercenarie, non starà mai fermo né sicuro, perché le sono disunite, ambiziose, e senza disciplina, infedeli, gagliarde tra gli amici, tra li nemici vili …” Niccolò Machiavelli, Il Principe, Cap. XII.
Prima di lui, un anonimo dell’XI secolo aveva descritto i mercenari con queste parole: “Gente son sanza freno e mai non pensan se non di usurpare”. Quasi un monito, se pensiamo a quanto messo in atto dalla compagnia Wagner nell’azione di rivolta contro il suo “cliente” per ragioni che solo il tempo chiarirà
( cfr. guerra Russia – Ucraina).
(segue)
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Note
Immagine di apertura: Contractors russi – fonte Nigrizia
(1) Rivista di Geopolitica.it (clicca)
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Già pubblicato: Il mestiere delle armi: La spada sotto contratto – Parte prima
Già pubblicato : Il mestiere delle armi – Eserciti paralleli – Parte terza
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