Nella generale strategia europea di controllo delle frontiere rientra anche la costruzione di muri per impedire l’accesso dei migranti. A dicembre 2023 le recinzioni, costruite a partire dal 2015, si estendevano per 522 Km, cioè il 16% delle frontiere terrestri dell’Unione Europea.
Queste opere, per altro costose, non possono essere finanziate con fondi europei. Secondo il Rapporto del Servizio Ricerca del Parlamento europeo non hanno nessun impatto nel fermare i migranti; nonostante i muri, gli ingressi regolari sono aumentati. Oltre che essere inutili i muri pongono gravi problemi di legalità, perché sia la Convenzione di Ginevra sui rifugiati(1951) sia la Carta dei diritti dell’UE prevedono che che il controllo delle frontiere avvenga nel rispetto del principio del non respingimento. Invece tali barriere sono luoghi dove si esercita inaudita violenza contro migranti inermi e bisognosi di asilo.
Dove è finita l’Europa, patria dei diritti?
Ne parla la Rivista Altreconomia, aprile 2024, con un articolo di Gianfranco Schiavone
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