Nigeria: Periodo di instabilità – parte seconda

Giulia Uberti
10-04-2022
Ottenuta  la piena indipendenza del Paese nel 1960 la Nigeria ebbe a vivere un brevissimo periodo di assestamento. Nel 1963 modificò le proprie relazioni con il Regno Unito proclamandosi  “Repubblica Federale”.
Il seguito fu un ulteriore lungo periodo travagliato e di instabilità  a causa dei problemi fra nord e sud:  difficili rapporti fra i vari gruppi etnici;  la regione settentrionale più arida a causa dei problemi di siccità per la l’influenza dell’harmattan (1), la regione meridionale, meno elevata e più piovosa, con fitte foreste e dove si concentra la maggior parte della popolazione. Qui si coltiva il cacao e la palma da olio e il delta del Niger divide la costa in due aree distinte. Le pianure centrali, anch’esse coperte di savane e assai poco popolate. A livello politico: un susseguirsi di colpi di stato portarono il Paese all’attuale presidente nel maggio 2015. Di questo periodo si parlò molto in Italia per la guerra del Biafra, allorquando il colonnello Emeka Ojukwu, nel 1967 messosi a capo del movimento secessionista Igbo, dichiarò l’indipendenza di questa regione che divenne la “Repubblica del Biafra”. La conseguente guerra civile Nigeriana fu molto aspra e sanguinosa, una tragedia di proporzioni enormi che causò quasi 3 milioni di morti e terminò con la sconfitta del Biafra nel 1970.

Il Presidente Muhammad Buhari

Altri e numerosi colpi di stato fecero seguito alla guerra del Biafra fino all’elezione dell’attuale presidente Muhammad Buhari. Questi, uomo politico ed ex generale, fu Presidente del Consiglio Militare Supremo dal 1983 al 1985; si candidò alle elezioni presidenziali nel 2007 con il sostegno del Partito del Popolo di tutta la Nigeria, ma fu sconfitto. Allo stesso modo fu sconfitto alle elezioni presidenziali del 2011, quando si era presentato con l’appoggio del Congresso per il Cambiamento Progressista. Infine fu eletto Presidente nel 2015, quando vinse al primo turno e succedette al Presidente uscente Goodluck Jonathan.
Buhari è membro del partito del “Congresso di tutti i progressisti” (APC). E’ stato rieletto per un secondo mandato alle elezioni del 23 febbraio 2019, nelle quali ha ottenuto la maggioranza dei voti e circa il 25% delle preferenze espresse in 24 dei 36 stati della Nigeria. Questi erano i criteri necessari per diventare Presidente. Il suo sfidante contestò il risultato perché, secondo lui, il rinvio delle elezioni dal 16 al 23 febbraio era stato fatto per consentire di falsificare il numero delle preferenze a favore di Buhari.
La ricandidatura di Buhari alle elezioni presidenziali avvenne tra molte critiche: era accusato di avere fatto poco o niente per fermare le violenze nel paese e per migliorare la preoccupante situazione dell’economia nazionale. Inoltre, quattro anni prima aveva promesso di risolvere due dei maggiori problemi del Paese: la corruzione e la guerra contro Boko Haram. Rispetto alla corruzione, le opposizioni lo accusavano di essersi occupato solo degli scandali che riguardavano funzionari in carica prima di lui o i suoi avversari politici, ma nessuno del suo governo e dei suoi alleati. Nemmeno contro Boko Haram aveva ottenuto risultati significativi. Oggi, infatti, si stima che i combattenti del gruppo terroristico siano circa 5mila e che i soldati nigeriani impiegati per affrontarli siano scarsamente addestrati e male equipaggiati. Inoltre in campagna elettorale Buhari aveva promesso di liberare tutte le studentesse rapite da Boko Haram nel 2015, ma a distanza di quattro anni diverse decine di ragazze si trovano ancora prigioniere.
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Note:
In apertura : Lagos – foto Flickr

  1. l’harmattan è un  vento secco e polveroso che soffia a nordest e ovest, dal Sahara al Golfo di Guinea, tra novembre e marzo (stagione invernale).

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