Come per molti altri stati del continente africano, le risorse naturali nigeriane hanno sempre recato più vantaggi alle compagnie straniere che alla nazione a cui appartengono. E in tempi recenti nuovi problemi si sono aggiunti a quelli storici.
Giulia Uberti
04-02-2022
Il cammino verso l’indipendenza
In Italia, come Europa, si parla poco dell’Africa e spesso in modo impreciso, dimenticando che essa si compone di ben 52 Stati molto diversi fra loro per storia, etnia, cultura, lingua e religione. Un caso emblematico è quello della Nigeria, stato vastissimo e il più popolato del continente (923 769 Kmq), di cui la stampa e i notiziari ci informano raramente, nonostante i cittadini nigeriani presenti in Italia siano piuttosto numerosi (113.049). Negli ultimi anni, sulle pagine dei nostri quotidiani, si è dato risalto soprattutto alla triste storia della tratta della donne nigeriane in Italia, ma in generale questo paese non ha avuto l’attenzione che a mio parere merita per il suo faticoso cammino verso l’indipendenza e l’autodeterminazione.

I gruppi etnici
In Nigeria vivono oltre 250 gruppi etnici differenti, con i cinque popoli più numerosi, Yoruba 21%, Hausa 18%, Igbo 18%, Fulani a11% e Ijaw 10% che costituiscono i 3/4 abbondanti della popolazione. Il cristianesimo, stimato al 59%, in maggior parte di matrice protestante, e l’islamismo, 41% circa, rappresentano le due fedi religiose più professate.
La popolazione Yoruba è predominante nel sud-ovest. Di estrazione Yoruba è Olusegun Obasanjo, presidente dal 1999 al 2006. L’etnia Igbo è invece predominante nell’area sud-orientale. Altri gruppi etnici minoritari si trovano nel nord e sono i Nupe, i Tiv, e i Kanuri.
Le testimonianze del lontano passato
La storia della Nigeria ebbe inizio con il popolo Nok molto prima dell’epoca coloniale.

(foto commons.wikimedia.org)
I Nok erano un popolo nomade di cacciatori. La loro civiltà fiorì fino al II secolo d.c. e non è chiaro come ebbe termine questa civiltà. Sono pochi i reperti e nessun documento scritto. Le principali opere di questo popolo che ci sono giunte sono sculture di terracotta, in particolare teste assai stilizzate che probabilmente rappresentano i loro dei; sulla base di questi ritrovamenti, la civiltà dei Nok viene chiamata anche cultura delle figurine di Nok. La popolazione Nok si localizzava nello stato di Plateau. La presenza dell’uomo è documentata a partire dal I° millennio a.c. nelle città settentrionali di Kano e Katsina. Nei secoli che seguirono furono i regni Hausa e l’impero Bornu, vicino al lago Ciad, a prosperare in quanto importanti crocevia dei commerci nord-sud tra Berberi del Nord Africa e le popolazioni delle foreste che scambiavano schiavi, avorio e noci di Kola, perline di vetro, corallo, vestiti, armi, barre di ottone e conchiglie chiamate cauri (usate come monete).
Gli Hausa si insediarono nel nord del paese e diedero vita a un nucleo culturale dalle caratteristiche ben distinte, così come avvenne anche nella regione sudorientale, abitata dagli Igbo, appartenenti al medesimo ceppo degli Yoruba. A differenza di questi ultimi, gli Igbo non diedero vita a una civiltà di tipo urbano, ma si dedicarono soprattutto ad attività commerciali.
L’evoluzione negli ultimi secoli
Tra il XVII e XIX secolo furono gli Yoruba ad avere il loro momento di grande importanza, essi raggiunsero anche un alto livello di organizzazione politica, oltre a una buona estensione territoriale. A quell’epoca gli esploratori e commercianti europei fondarono città portuali per facilitare ed accrescere la tratta degli schiavi destinati alle Americhe. Durante il XIX secolo, grazie alle azioni di antischiavismo della Marina Britannica, il commercio mutò con scambi di beni come olio di palma e legname.
Sempre all’inizio del XIX secolo, Usman dan Fodio, a capo dei Fulani, riunì gran parte del nord sotto il debole controllo di un Impero Fulani islamico che aveva il proprio centro a Sokoto.
A seguito delle guerre napoleoniche (1805 al 1814) i britannici iniziarono una forte espansione del commercio con i territori all’interno della Nigeria e nel 1885, su istanza di rivendicazioni relative alla loro influenza nell’area, ricevettero un riconoscimento internazionale, e l’anno a seguire, venne creata la Royal Niger Company. Nel 1900 i territori della Compagnia finirono sotto il controllo del Governo Britannico. Questi necessitava di consolidare il proprio controllo sull’area della moderna Nigeria e il 1° gennaio 1901 la Nigeria divenne un protettorato del Regno Unito. Fu nel 1914 che l’area venne definitivamente annessa come “Colonia e protettorato della Nigeria”.
Dal punto di vista amministrativo, la Nigeria rimase divisa nelle province del nord, del sud e nella colonia di Lagos.
I programmi educativi adottati furono di tipo occidentale, sul modello della colonia. Da quel momento inizia lo sviluppo di una struttura economica moderna del Paese, in modo particolare al sud. Questo creò differenze che pesano ancora oggi nella vita politica.
In seguito, di fronte al crescente nazionalismo nigeriano e alle conseguenti richieste di indipendenza che seguirono la fine della seconda guerra mondiale, i britannici guidarono la colonia verso l’autogoverno su base rappresentativa e federale tramite l’approvazione di successive costituzioni.
Al 1° ottobre del 1960 alla Nigeria fu riconosciuta la piena indipendenza come federazione di tre regioni (settentrionale, occidentale ed orientale) guidata da una costituzione che prevedeva una forma di governo di tipo parlamentare.
Nigeria fu riconosciuta la piena indipendenza con una costituzione che prevedeva una forma di governo di tipo parlamentare. La costituzione inoltre garantiva a ognuna delle tre regioni una misura sostanziale di autogoverno, mentre al governo federale vennero dati poteri esclusivi per la difesa e la sicurezza, i rapporti internazionali e le politiche commerciali e fiscali.
I partiti politici che si andavano costituendo riflettevano la divisione del paese nelle tre principali etnie.
L’NPC, (Nigerian people’s Congress), rappresentava gli interessi dei conservatori musulmani Huasa e aveva il predominio nella regione settentrionale.
L’NCNC (National Convention of Nigerian Citizens), era dominato dagli Igbo e dai cristiani, e aveva il proprio centro di potere nella regione orientale.
L’AG (Action Group) era un partito collocabile alla sinistra dello spettro politico che controllava uno dei gruppi più numerosi, gli Yoruba nelle provincie sud-occidentali della Nigeria e fino alla costa atlantica.
Il primo governo nazionale post-coloniale venne formato da un’alleanza conservatrice tra il NCNC e il NPC, e Sir Abubakar Tafawa Balewa, di etnia Hausa, divenne il 1º Primo ministro della Nigeria indipendente. L’AG dominato dagli Yoruba rimase all’opposizione, sotto la guida del leader tribale carismatico (Chief) Obafemi Awolowo
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Note:
Foto d’apertura : fonte Wikipedia
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