Notizie dall’America latina

Gabriella Carlon
16-10-2022
Brutte notizie dal Cile: la nuova Costituzione, di cui avevamo parlato in un precedente articolo, è stata bocciata nel referendum del 4 settembre u. s. col 62% di voti negativi. La partecipazione al voto è stata dell’83% dell’elettorato.
Questo passaggio crea certamente qualche problema al presidente Gabriel Boric, da poco insediato. Il risultato suscita inoltre qualche sorpresa: il 78% degli elettori si era infatti pronunciato, nel referendum del 23 ottobre 2020, per l’abbandono della Costituzione voluta da Pinochet.
La Commissione che ha elaborato la bozza era costituita di 155 membri dell’area di Sinistra radicale, quella stessa che ha permesso al Presidente Boric di vincere le elezioni. La Costituzione presentava tre ambiti particolarmente innovativi: la multinazionalità, che dava piena e pari cittadinanza alla popolazione indigena, la parità di genere e l’attribuzione di diritti alla Madre Terra. Pare che i voti contrari siano da attribuire soprattutto alla proclamazione di stato multinazionale e al programma fortemente ecologista, scelte che  avrebbero creato difficoltà alle imprese che gestiscono la produzione mineraria, e quindi poco gradite all’elettorato moderato contrario alla Costituzione di Pinochet, ma non disposto a ratificare programmi troppo innovativi.
Il presidente Boric, per dare attuazione al referendum del 2020, sembra intenzionato a convocare una nuova Commissione, più moderata della precedente, che possa elaborare una bozza di Costituzione condivisa anche dall’area che vuole procedere con riforme più contenute e meno progressiste.

La speranza dei democratici è che i nostalgici di Pinochet glielo permettano e che, come spesso avviene in quell’area, non ci siano interferenze straniere interessate a mantenere lo status quo.

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