Libia: porti non sicuri

E’ passata quasi sotto silenzio la sentenza della Cassazione che dichiara i porti libici “non sicuri”.
La Corte ha confermato la condanna per il comandante di un rimorchiatore italiano che, dopo aver salvato 101 migranti che erano in pericolo su un gommone nelle acque internazionali, li ha consegnati alle motovedette libiche.
Il rimorchiatore era di supporto alle piattaforme petrolifere al largo della Libia e, secondo la dichiarazione rilasciata dall’ENI, avrebbe agito su ordine della Guardia costiera libica. Ma la sentenza della Cassazione condanna il comandante, per varie irregolarità, ma soprattutto perché, invece diportare i migranti in porti sicuri, li ha consegnati alle motovedette libiche, cioè a porti non sicuri che comportano il rischio di incorrere in “trattamenti inumani o degradanti nei centri di detenzione per stranieri”.
Si potranno ancora perseguire le ONG che si rifiutano di consegnare i migranti alla Libia? E che dire del Memorandum rinnovato e del piano Mattei per quanto riguarda la Libia?

Ne parla Nello Scavo in un articolo pubblicato il 17-2-2024 sul Quotidiano Avvenire (clicca per leggere la notizia completa)

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