Il Clima

Laura Mazza
21-5-2019
Il Clima, da non confondere con il Tempo Meterologico, deriva da una parola greca che fondamentalmente faceva riferimento all’inclinazione dei raggi solari che rendevano possibile la vita in un dato territorio.
Il Tempo Meteorologico invece è la condizione in un certo momento di situazioni temporanee che si verificano per effetto dei venti e altri segnali atmosferici in un periodo molto breve, massimo due giorni.
Il Clima ha tempi di osservazione più lunghi perché misura gli effetti meterologici da un minimo di una decina di anni fino a 20/30 anni.
Questa premessa significa che quello che si sente spesso dire che “…anche lo scorso anno è successo così, e che, il tempo è impazzito, che, non si capisce più come vestirsi…” è soltanto un modo consolatorio di accettazione forzatamente passiva di quello che avviene.
Purtroppo però nessuno si occupa seriamente di quello che sta succedendo.

Il nostro Gruppo Corallo aveva già affrontato l’argomento dei cambiamenti climatici nella parte seconda del libro “Dall’odissea della crisi al cambio di rotta – un nuovo modello di sviluppo”, dove a pag. 68 si parla di gas ad effetto serra che hanno aumentato del 30% le concentrazioni dal XIX secolo ad oggi. Infatti stiamo immettendo nell’atmosfera ogni anno oltre 25 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. (il testo è raggiungibile direttamente dalla pagina di “I quaderni del corallo”)

Avevano ragione i Greci nel definire con la parola clima la possibilità di vita in certi luoghi.
La siccità prolungata, o le inondazioni, la temperatura, sono segnali che non lasciano dubbi. La Terra non ha più la possibilità di regolare o mitigare situazioni che ormai sono troppo critiche.
Ci dicono gli studiosi che per effetto del clima fuori controllo siamo ormai vicini alla sesta estinzione  (Il Galeone.it)  .
Questo significa che non sono solo le emissioni di gas serra, e l’uso dei combustibili fossili a procurare i danni ambientali a cui stiamo assistendo, ma che anche gli ecosistemi sono compromessi da un enorme sfruttamento.
Si parla di acqua, di territorio, di allevamenti, di pesca e di agricoltura intensivi, di uso di plastiche anche in produzioni cosmetiche, di pesticidi usati per l’agricoltura che stanno falcidiando gli insetti (le api, le farfalle, ecc) e molti uccelli che oltre ad essere “belli” sono anche dei fantastici impollinatori. E tutto questo perché?
La risposta è tragicamente semplice: è solo perché ci sono di mezzo molti soldi e molti commerci fuori controllo per riempire i supermercati di tutto il mondo.
Greta Thunberg, e i tanti altri ragazzi di tutto il Mondo lo hanno capito. Difficilmente partecipano alle sfide tra partiti, ma hanno invece un concetto molto alto delle politica.
I ragazzi dicono, voi adulti non avete fatto niente di buono per l’ambiente, avete fatto solo chiacchiere. Adesso ci applaudite, ma chi ci restituirà la speranza di una vita sana e di una terra capace di ospitare non soltanto il genere umano, ma anche gli animali che fanno parte di un insieme complessivamente utile per la vita di ognuno di noi?!

Mario Tozzi, geologo famoso per essere apparso più volte in trasmissioni televisive, dice che “l’homo sapiens non impara dai suoi sbagli”.
Fino ad oggi sembra essere stato così. Infatti sono troppo pochi e troppo lenti i provvedimenti sul clima.
Ma la Speranza è sempre l’ultima a morire.

Ecco dunque l’Europa che vorrei.
°  Vorrei che ci fosse, tra i rappresentanti dei vari Paesi che guideranno l’Europa con atti politici, il senso di responsabilità verso le generazioni future.
°  Vorrei che non si occupassero solo di coloro che con i loro investimenti finanziari guadagnano quantità di denaro che va a depauperare ulteriormente il Pianeta.
°  Vorrei che ritornassero ad essere come Greta, esclusivamente capaci di occuparsi di non produrre altri disastri.
°  Vorrei che pensassero che lo sfruttamento intensivo delle ex colonie della vecchia Europa sono la causa dei tentativi dei migranti di salvarsi dalla povertà della loro terra, cercando di fuggire verso un mondo che a loro pare più giusto.
°  Vorrei, con una sola parola, che si rendessero responsabili verso un’umanità confusa che non sa quanta importanza ha una votazione come quella a cui stiamo andando incontro.
°  Per ultimo, vorrei un’Europa saggia e sicura verso l’unico vero obiettivo, quello di rinnovare se stessa in senso positivo ed efficace.
°   Vorrei un’Europa che non fosse con lo sguardo rivolto all’indietro verso una restaurazione di tempi crudeli che si spera siano superati e non trovino terreno fertile.
°   Vorrei un’Europa che tenesse in grande considerazione il rispetto, la fratellanza tra i popoli e la difesa dei beni comuni.

Andiamo a votare con fiducia quei partiti che hanno alla loro base tutte le speranze che abbiamo riposto in loro. Teniamo però a mente chi abbiamo votato, e non lasciamoli soli. Manteniamo con loro un contatto continuo e proficuo per tutti noi, aiutandoli nella loro difficile impresa di creare un’Europa più vicina alle necessità dell’ambiente e della vita comune di un’umanità che non ha bisogno di innalzare barriere, ma esattamente il contrario per la vita di tutti.

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