Patrick Lumumba il prezzo dell’indipendenza – parte seconda

 

 

 

 

 

Uniti, fratelli miei, cominciamo una nuova lotta, una lotta sublime che deve portare il nostro paese alla pace, alla prosperità, alla grandezza. Noi stabiliremo, uniti, un regime di giustizia sociale.

 

Giulia Uberti
14-01-2023

Storia di un leader e del suo Paese

Patrice Lumunba nacque il 2 luglio del 1925 nel Congo, chiamato “Congo Belga” (l’attuale Repubblica democratica del Congo).  All’epoca, il Congo era una colonia belga. La sua famiglia, si chiamava Isaïe Tasumbu Tawosa, ma egli prese il nome di Patrice Lumumba.  Originario del gruppo etnico dei Tetela, nel Congo centrale.  La famiglia era di condizioni modeste e lui  a quindici anni  fu costretto a lasciare la scuola cattolica. L’educazione in quegli anni  non era affatto una priorità: Re Leopoldo II del Belgio  di fatto, aveva trasformato questa grande nazione in un suo possedimento personale e    l’educazione era concepita per “indottrinare” i congolesi al fine di renderli “malleabili” e facilmente controllabili. In varie scuole missionarie, però, si potevano trovare altre opportunità per approfondire particolari tematiche, e così fece  Lumumba. Egli passò alla scuola protestante, tenuta da svedesi, dove divenne un ottimo allievo. Abbandonò cosi il suo paesino Onalua.
Da autodidatta iniziò a interessarsi della storia, non solo africana, ma si avvicinò anche alle scienze politiche , alle dinamiche e alle relazioni  internazionali.
Mente brillante, attenta e curiosa, lavorò come giornalista, e poi come impiegato in una società mineraria. Quest’ultima attività fu per lui rivelatrice, poiché si rese conto dell’enorme saccheggio delle ingenti risorse minerarie presenti in Congo attuato dal Belgio e da varie multinazionali. Una condizione da cui la popolazione locale non traeva alcun vantaggio, se non sfruttamento  nei luoghi di lavoro e soprusi di stampo razziale.

 

Repubblica Democratica del Congo
Mappa delle risorse (Clicca sull’immagine per ingrandire) 
Ricordiamo che la RDC è ricca di: cobalto, ramo, argento, zinco, stagno, carbone, tungsteno, uranio, radio, manganese, cadmio, coltan, niobio, tantalio, diamanti, l’oro e petrolio. Da questo elenco, comunque non esaustivo, si comprende i motivi per cui vi erano e vi siano ancora enormi interessi economici, geopolitici e strategici che ruotano attorno al Congo.

 

Vita politica
Le varie ingiustizie e le sperequazioni economiche spinsero Lumumba ad avvicinarsi sempre più alla politica. Grazie alla sua capacità comunicativa e all’abilità a livello strategico, Lumumba venne eletto Presidente del  “Movimento nazionale Congolese” per l’indipendenza del Congo dal Belgio: era il 10 ottobre 1958.
Lo sguardo politico di Lumumba andava oltre i confini congolesi, come dimostra il suo interesse alle questioni panafricane. Egli partecipò  alla Prima Conferenza dei popoli africani tenutasi a Accra, nel dicembre 1958. In quell’occasione, poté conoscere grandi intellettuali, come Frantz Fanon, ed esponenti politici africani di primo piano, tra cui Kwame Nkrumah. Per Lumumba, l’anno 1959 fu un anno importante in quanto partecipò attivamente al primo Congresso dei partiti politici congolesi e al primo Congresso del Movimento nazionale Congolese. Questo Congresso, organizzato nell’ottobre del ’59, venne macchiato da un bagno di sangue per il violento intervento della polizia, che causò la morte di 30 persone, oltre che centinaia di feriti.
Per i belgi, Lumumba stava diventando un personaggio scomodo. Venne arrestato, senza un’accusa precisa, ma venne liberato grazie all’intervento dei delegati congolesi che dovevano partecipare all’incontro Congo-belga organizzato a Bruxelles nel febbraio 1960. Quell’incontro fu il primo passo per concretizzare l’indipendenza del Congo, che venne fissata per il 30 giugno 1960.
Le elezioni generali (le prime nella storia del Congo) decretarono la vittoria del Movimento capeggiato da Lumumba. Egli vinse le elezioni del 1960 e proclamò l’indipendenza. Fu il primo democraticamente eletto e a divenire  Premier,  a lui venne affidato il compito di formare il primo governo. Lumumba portò a buon fine tale compito mediando con il nazionalismo tribale.
Lumumba riusciva a mantenere vivo l’atteggiamento volto alla difesa degli interessi del Congo e dell’Africa, deciso fermamente a non scendere a compromessi con i colonizzatori belgi . Pertanto egli  sempre più era considerato una minaccia dal mondo occidentale, desideroso di mantenere il controllo sullo sfruttamento delle risorse minerarie congolesi. L’evento che allarmò ancor di più il Belgio e le altre nazioni occidentali fu la reazione di Lumumba di fronte alla secessione del Katanga (provincia nel sud del Congo ricca di giacimenti minerari), da lui definita come manovra neocolonialista camuffata da federalismo. Lumumba veniva considerato sempre più come “pericoloso nazionalista”.
La rapida caduta di Lumumba  avvenne a motivo della volontà di Casavubu di ottenere la secessione del Katanga. Questo progetto nascondeva un conflitto fra trust(1) belgi e americani per la dominazione del Congo. Venne catturato da mercenari al soldo dei belgi.

Storico discorso
Il 30 giugno 1960, in occasione della cerimonia di indipendenza del Congo, Lumumba pronuncia un discorso divenuto storicamente e politicamente celebre, non solo in Africa.

 

Eccone un breve estratto:

“Siamo orgogliosi sino nel più profondo del nostro animo, di aver dato vita ad una lotta che è stata di lacrime, sangue e fuoco, perché si trattava di una lotta nobile e giusta e necessaria per por termine all’umiliante schiavitù che ci hanno imposto con la forza. Questa è stata la nostra sorte in ottant’anni di regime coloniale e le nostre ferite sono troppo fresche e dolorose per poter essere cancellate dalla memoria. Potremo dimenticarcene noi che conosciamo il lavoro estenuante che non ci permette di soddisfare la nostra fame, vestire e abituare con dignità, educare i nostri figli come si richiede?

[…]

Uniti, fratelli miei, cominciamo una nuova lotta, una lotta sublime che deve portare il nostro paese alla pace, alla prosperità, alla grandezza. Noi stabiliremo, uniti, un regime di giustizia sociale e assicureremo a ciascuno la giusta retribuzione per il suo lavoro. Noi dimostreremo al mondo ciò che può fare il negro quando lavora in libertà e faremo del Congo un centro che irradierà luce su tutta l’Africa”.

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Note:

1 – Coalizione di imprese mediante la quale aziende similari o tra loro in rapporto di complementarità si fondono in un complesso economico a direzione unitaria al fine di ridurre i costi di produzione, aumentare i profitti e ottenere un controllo parziale o totale del mercato.

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Per leggere la parte prima (clicca qui)

Di prossima pubblicazione  Patrick Lumumba il prezzo dell’indipendenza –parte terza
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