Diritti universali? puntata 3 – Europa e Americhe

Dal secondo dopoguerra si assiste a un’ulteriore articolazione di ciò che deve essere riconosciuto a ogni individuo, indipendentemente da ogni altra considerazione. Ma non sempre quanto affermato sulla carta trova riscontro nella realtà.

Eraldo Rollando
17-11-2019
In Europa
Nel 1950 il Consiglio d’Europa istituiva la “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”, con ciò giungendo ad un ulteriore ampliamento tramite l’inserimento dei diritti civili e politici, di quelli economici, sociali e culturali dell’individuo; contestualmente a Strasburgo veniva costituita la Corte Europea dei diritti dell’Uomo.
Nel 2000 l’Unione Europea emanò la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nota anche come Carta di Nizza. In essa, vengono enunciati i valori fondamentali dell’Unione:Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia.

Nelle Americhe
Nel 1969, sulla base della Convenzione europea del 1950, nasce la Convenzione Interamericana dei diritti umani, importante documento noto anche con il nome di Patto di S. Josè de Costa Rica; viene stipulata tra i trentacinque stati delle due Americhe (Nord e Sud), con l’eccezione della Guyana Francese, in quanto territorio oltremare della Repubblica Francese.
Con la Convenzione vengono istituiti anche :
la Commissione interamericana sui diritti umani
la Corte interamericana dei diritti umani

A “Occidente” c’è da rilevare però che, nonostante l’adesione convinta ai vari trattati, restano parecchie nubi a oscurare la loro “patente” di paladini delle libertà.
Ci limitiamo a una sintetica descrizione di ciò che accade nei tre paesi più importanti delle Americhe, ma non sono i soli ad avere problemi.

Negli Stati Uniti la pena capitale è prevista in 37 stati su 50: i detenuti possono passare anche decenni nel “braccio della morte” prima che venga deciso il loro destino: non è configurabile in ciò, oltre alla pena di morte, anche la pena suppletiva di tortura?

Per il Messico (denominazione ufficiale Stati Uniti Messicani), il Rapporto 2017-2018 di Amnesty International (Messico)delinea un quadro di pesanti violazioni relative a diversi ambiti, tra cui:
– arresti e detenzioni arbitrari
– tortura e altri maltrattamenti
– sparizioni forzate
– esecuzioni extragiudiziali
– aggressioni e uccisioni di difensori dei diritti umani e di giornalisti

Anche per il Brasile Amnesty International (Brasile) traccia un quadro inaspettato: citando la Revisione Periodica Universale del maggio 2017 delle Nazioni Unite parla di violazioni dei diritti alla terra delle popolazioni native, uccisioni per mano della polizia; tortura e condizioni di vita degradanti nelle carceri, mancata protezione dei difensori dei diritti umani.

(3, continua)
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