La democrazia dell’informazione

Laura Mazza
11/10/2015

A volte la continua informazione è sconfortante.
Per spiegare meglio questa affermazione che, in ogni caso mi impensierisce, cercherò di partire dalla mia personale esperienza tralasciando l’aspetto dell’assoluta necessità di informazione che è imprescindibile.
Tutte asserzioni contraddittorie ma utili per chiarire il mio pensiero.
Non da oggi siamo sottoposti a un continuo susseguirsi di avvenimenti che mettono a dura prova anche la nostra memoria.
Fate anche voi l’esperimento di chiedere a qualcuno cosa è successo in un Paese qualunque, anche l’Italia, di riferire fatti, nomi, circostanze. Avrete un racconto frammentato fatto di tanti pezzettini dell’avvenimento ma nulla che vada in profondità per riferire quali nessi siano entrati in gioco per quell’evento. Avrete anche una serie di particolari, di solito irrilevanti, che racconteranno approssimativamente l’accaduto.
Ora, io mi trovo in una situazione di forte disagio unito a un’ansia montante: ho appena terminato di codificare un’informazione per comprendere cosa stia succedendo che già ne arriva un’altra che addirittura a volte smentisce la precedente o palesemente l’aggrava.
Dal mio punto di vista questo è un gioco perverso.
L’informazione è assolutamente necessaria ma non può e non deve essere una semplice notizia buttata tra mille altre, l’informazione corretta deve circostanziare tutte le questioni che sono in movimento e deve fornire un quadro il più possibile esatto delle situazioni in corso. E invece la sensazione è quella di essere alla rincorsa di una realtà che qualcuno non voglia mai raccontarti.
E non intendo solo le questioni internazionali che spesso confondono anche gli osservatori, mi riferisco a questioni che riguardano direttamente la democrazia.
Nel nostro Paese sta avvenendo qualcosa di molto importante: la revisione della Costituzione, ma sfido chiunque ad argomentare con precisione i dettagli che vengono modificati e che saranno fondamentali per articolare l’esecuzione dei dettati costituzionali.
Cosa sarà davvero per i cittadini questo cambiamento?
Quasi sempre si parla del Capo del Governo Renzi, del Movimento5Stelle o della minoranza che dice, che vuole, che blocca, ma sempre senza quei chiarimenti necessari ad avviare un serio dibattito.
E’ il “tilt” dell’informazione, è il ciclone delle notizie, ma il cittadino può farsi un’opinione precisa della questioni? Che sia voluto?

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