Lula Libero

Gabriella Carlon
27-03-2021

Lula (Luis Inacio Lula da Silva) è stato liberato l’8 marzo 2021 dopo 580 giorni di carcere. Il giudice Edson Fachin del Supremo Tribunale Federale ha annullato quattro sentenze di condanna, emesse dal giudice Sergio Moro del Tribunale di Curitiba, per difetto di competenza.
Lula era stato condannato per presunti irregolari “favori” avuti dalla società petrolifera Petrobras. Il processo potrebbe però essere ripreso presso il Tribunale di Brasilia, non essendoci un’assoluzione bensì un annullamento per vizio formale.
E’ opinione diffusa che il processo sia stato intentato, su pressione di Bolsonaro, per impedire a Lula di presentarsi alle elezioni del 2018; il giudice Moro sarebbe stato ricompensato con la nomina a Ministro della Giustizia. Allo stato attuale, Lula, avendo riacquistato i diritti politici, potrebbe presentarsi alle elezioni del 2022.

Vorremmo che si conoscesse l’ultima parte della conferenza stampa tenuta da Lula il 10 marzo perché rivela il suo spirito indomito teso alla costruzione di un mondo più giusto.
E abbiamo anche noi tanto bisogno di parole di speranza.
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“Voglio ricominciare a percorrere questo paese per parlare con questo popolo. Il popolo non ha diritto di permettere che un cittadino che causa i mali che Bolsonaro causa al paese continui a governare e continui a vendere il paese. Io non so quale è la posizione, ma una posizione noi dobbiamo prenderla, compagni, perché questo popolo possa tornare sognare … desistere, mai, la parola desistere non esiste nel mio dizionario. … Quindi non abbiate paura di me. Io sono radicale. Io sono radicale perché voglio andare alla radice dei problemi di questo paese. Io sono radicale perché voglio aiutare a costruire un mondo giusto. Un mondo più umano. Un mondo in cui lavorare e chiedere aumento di salario non sia crimine. Un mondo in cui la donna non sia calpestata per essere donna. Un mondo in cui le persone non siano calpestate per quello che vogliono essere. Un mondo in cui si abolisca definitivamente il maledetto preconcetto razziale in questo paese. Un mondo in cui non ci siano più proiettili vaganti. Un mondo in cui il giovane possa andare liberamente per strada in qualunque posto senza la preoccupazione di ricevere uno sparo. Un mondo in cui le persone siano felici dove vogliano, che le persone siano ciò che esse stesse decidono. Un mondo in cui si debba rispettare la religiosità di ciascuno, ciascuno è quello che vuole, ciascuno ha la spiritualità che vuole. Nessuno è obbligato ad essere della mia religione, sia quella che vuoi, quella a cui tu credi. Le persone possano essere LGBT e si deve rispettare ciò che le perone fanno. Questo mondo è possibile, pienamente possibile.”

Traduzione di Teresa Isenburg.
San Paolo14 marzo 2021

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